sabato 12 giugno 2010

musi (2)

Dopo gli anni della scuola, Lucia era scomparsa dalla vita di emma senza far rumore, cosi come era entrata, per poi riproporsi, come la peperonata, dieci anni dopo nell'ambito del lavoro.

C'è da dire che Emma non aveva vissuto molto bene il passaggio dalla vita di studentessa (universita, master, stage, ecc..)a quello più artificiale del "posto di lavoro".

Da piccola la inebriava l'infinità possibilità di scelta di cosa poteva diventare da grande e alla classica domanda posta distrattamente dagli adulti, lei rispondeva seria, impostando una voce da futura donna determinata e sicura
"Pecciò, se non faccio la veterinaria forse faccio la ballerina dei teatri di danza contemporanea o la giornalista o la maestra dei delfini all'acquario di Torino (pensando che genova e torino fossero la stessa cosa) ma potrei pure prendere in consderazione...ecc....".

Emma veniva interrota, di solito, a un terzo della sua relazione sul "cosa vuoi fare da grande" perchè l'adulto di turno, abituato a due generi di risposte
"il calciatore, il pompiere, l astronauta" per i maschi
"la ballerina, la maestra e la mamma" per le femmine
perdeva la bussola davanti a tante alternative, pertanto abbandonava il campo con un: " diventerai una bravissima ballerina, stai tranquilla, ora vado ad aiutare mamma, tieni, gioca con la barbie, falle fare una bella piroette..."

Emma offesa da tanta superficilità se ne andava in camera sua riflettendo su cosa c'era di sbagliato nella sua esposizione, forse la durata? Forse doveva essere più accattivante nella descrizione dei possibili mestieri??

Ok, questo per dire, che di certo tra i sogni di bambina non rientrava quello dell'assistente del notaio, cosa che invece era riuscita a diventare grazie a un destino sarcastico.

E li, nello studio del notaio Ferrari, Emma aveva incontrato nuovamente Lucia.

Lucia era l'esatto opposto di emma, se fossero state due figure geometriche sarebbero state un triangolo e una sfera, gli opposti piu opposti che esistono al mondo.

Lucia riusciva ad augurare "salute!!" ininterrottamente a tutti quelli che nello studio starnutivano, immaginatevi durante il periodo dell'influenza stagionale.
Ilsuo "salute!!" era accompagnato da un entusiasmo che non si spegneva da uno starnuto all'altro, anzi sembrava accenderesi di nuova vitalità

Il suo "Buongiorno!!" "buona settimana" "buon lunedi" "buone feste" erano la colonna sonora portante dello studio, ma da meta novembre fino a quasi meta febbraio era il "buon anno!!" a farla da padrone...

continua...