venerdì 17 dicembre 2010

Ripasolinando

"Pagine corsare"
La poesia
Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini

È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.

mercoledì 8 dicembre 2010

Tempo cattivo

Piove, piove, piove (governo bagnato)
Ogni tanto nevica, ma di più piove.

Stai a Milano, cosa ti aspettavi?

Di questi tempi, in qualsiasi situazione tu ti possa trovare, l'accenno al "cattivo tempo" o al "tempo di merda" (in base al consesso in cui ci si trova)sembra essere inevitabile e di solito serve da rompi ghiaccio, soprattutto nelle situazioni più formali.

Quindi, in qualche modo, questo cattivo tempo ha anche una sua funzione sociale, serve a dare facili argomentazioni per aprire discussioni e ammorbidire anche il più duro degli avversari, che non può nn cedere e darti ragione sulla natura straordinaria del cattivo tempo in cui viviamo.

A me, tra l'atro il clima interessa davvero, mi piace misurare le temperature calcolando le distanze da un luogo all'altro, mi interessa sapere se nevicherà e dove, mi emozionano le grandi manifestazioni di onnipotenza della natura ma anche sentire la sua pietà attraverso una bella giornata di sole, insomma sono una che aspetta le previsioni meteo in tv e che le ascolta in religioso silenzio, un pò come l'oroscopo.

Altra cosa e poi chiudo e vado a fare l'albero di natale, la memoria del tempo trascorso è spesso ingannevole, si tende a pensare che gli inverni trascorsi siano stati meno freddi di quelli in cui si vive.

Solito effetto fotoritocco del ricordo?

Buon concezione, immacolata.

mercoledì 1 dicembre 2010

Indeterminato

Cosa succederebbe se il tempo si fermasse e congelasse le tue emozioni per renderle indeterminate?
Ovvero, se si fermasse oggi, in questo preciso istante, congelerebbe la mia voglia di vellutata di pomodoro e la mia vita si trasformerebbe nella continua ricerca di pomodori freschi da frullare,andrei alla ricerca dei campi migliori, del clima migliore, del rosso più intenso.
Probabilmente me ne andrei a vivere a pachino, comprerei un furgoncino per organizzare il lavoro a cottimo dei miei raccoglitori di pachino, che non venderei a nessuno, ma che terrei tutti per me.
Personbalmente li selezionerei per trovare i più belli, i più profumati, quelli che mi renderebbero una donna felice.
E magari lo sarei davvero una donna felice, per sempre.

E chi verrebbe congelato nell'amore? Amerebbe per sempre, e chi nell'odio, odierebbe per sempre, bisognerebbe davvero essere fortunati per trovare un'emozione che varrebbe la pena vivere per sempre.

Per questo adoro la flessibilità dei sentimenti.