martedì 27 febbraio 2007

A chi spera senza morire disperato

è mah è forse è quando tu voli rimbalzo dell'eco
è stare da soli
è conchiglia di vetro, è la luna e il falò
è il sonno e la morte è credere no
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te

Ivano Fossati: la Pioggia di Marzo

lunedì 19 febbraio 2007

Chi dice ma...

Giornata bella ma fredda.
Nella città dove vivo c’è sempre un “ma”, come una macchia di olio su un tessuto pregiato.
Vivace ma falsa
Moderna ma asfittica
Questa città cattiva, da bere con moderazione, dove spesso l’abito fa il bancario, è il fondale di una flotta di pensieri furiosi che senza via di fuga sguazzano scontrandosi l’un con l’altro, come pesci rossi in una vasca troppo piccola.
Pensieri pesanti, pesci obesi che trascinano il loro peso a fatica.
All’orizzonte una terra pianeggiante promessa dal buon senso comune.
Alle spalle le tinte forti di una terra senza “ma”, dove tutto è tagliato in due da una lama ben affilata.
La mia pancia adesso denuncia fame.
Il mio respiro adesso è strozzato.
La mia età fra un pò più di adesso suonerà come una minaccia.
A vent’anni il gioco d’azzardo non fa paura perché si ha il tempo di recuperare le giocate andate a male e io ho giocato.
A trenta non si punta più sul rosso o sul nero, ma si preferisce stare a cavallo, si preferisce vincere di meno per perdere di meno.
Forse mi sbaglio (e lo spero) ma forse no.
Qualcuno una volta mi disse “chi dice ma cuor contento non ha”, mi piacerebbe pensare che forse si sbagliava anche lui.
Chissà.
Buona settimana

venerdì 9 febbraio 2007

Pulizia

Ok, facciamo pulizia.
Buona giornata e buon fine settimana a tutti.
Meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati.


Ps: volevo lanciare questo post così, essenziale, asciutto, scolato, limato, senza descrizioni di personaggi bizzarri o di storie personali però….
Mi sembra triste, lo guardo e….Mi sembra ancora più triste.
Ero partita solo con “Ok, facciamo pulizia.
Buona giornata e buon fine settimana a tutti.”
Poi ho pensato: ma perché non chiudere con una delle frasi più strappareni della musica italiana, confermando la mia ritrovata ossessione per Faber (mi è bastato un invito gratis a una serata clichè “omaggio a de andrè” dove la santificazione sembrerebbe il passo successivo).
E così mi sembrava più completo.
Ricapitoliamo: inizio con un impegno dichiarato pubblicamente: “fare pulizia” che si presta a diverse interpretazioni, secondo me tutte giuste.
Proseguo con un educato auspicio di benessere sia nel tempo più prossimo (buona giornata) sia in un tempo prossimo ma un po’ più futuro, il così detto “futuro prossimo” (il fine settimana), e questo non fa mai male, anzi, fa piacere quasi sempre a tutti.
Concludo con un epitaffio d’amore colorato di raffinata speranza che non cede alla malinconia (ho messo insieme un po di luoghi comuni in questa ultima frase, ma mi sembra che il risultato sia quasi verosimile).
E adesso?
Viva l’Italia viva Berlusconi.
(Richiudo con una ironica spolverata politica.)
Paz hai visto che ti è bastato solo mezzo foglio A4 oggi?
Baci a iosa per tutti.