venerdì 29 dicembre 2006

Le mille bolle temperate

Ciao, sono Doroty, un’aragosta caraibica con le zampe chiare.
Mi hanno esportato già da qualche giorno in questa vasca stretta stretta, in questo luogo colorato pieno di umani che spingono grosse ceste con quattro ruote in basso. Gli umani che ci sono quì passano tutto il tempo a pescare da lunghi scaffali dei pesci mai visti e tutto questo senza lenza. E’ una forma di pesca strana, molto strana.
Le cose che gettano dentro la cesta non sembrano abboccare.
Sono li che aspettano di essere strappate dal loro scoglio senza protestare e senza neanche un sussulto se ne vanno buone buone a spasso con loro.
Chissà.
Ogni tanto però qualcuno di questi umani si ferma all’improvviso per buttarsi addosso ad altri umani. Si appoggiano prima su un lato e poi sull’altro, poi parlano parlano e poi ancora di nuovo si buttano addosso l’uno sull’altro sorridendo con forza.
Dopodichè si allontano veloci e il sorriso si trasforma in smorfia.
Forse si accoppiano così, a casaccio, non come noi.
Io e Artur stiamo insieme ormai da molto tempo…
E ieri mi ha chiesto se mi voglio accoppiare con lui.
Devo dire che me lo aspettavo, …. Bè, quando un aragosto cede la sua conchiglia a una ragazza, da li a poco qualcosa deve succedere e cosi è successo.
Io gli ho detto che ci devo pensare, però oggi è il 30 dicembre e in realtà ho sempre sognato di passare il capodanno da sposata, perciò forse sta sera, quando gli umani avranno finito di pescare e le cozze di spettegolare alle nostre spalle, allora, forse…..
Certo se mi dovessero adottare proprio oggi sarebbe un vero peccato.
Ci hanno detto che prima o poi succede a tutti.
Gli umani ti portano in una bella vasca grande, più grande di questa, con acqua temperata e ti coccolano con tante bolle attorno. Così ci hanno detto all’allevamento, che è bellissimo.
“Mamma guavda quella bella avagosta con le zampe chiave…Voglio quella mamy”
“Eleonova, cava, si chiamano chele, non zampe”
“40, chi ha il 40?”
“Mamy, mamy, siamo noi…”
“Signora cosa le do?”
“Quella avagosta li, grazie….da dove vengono, mi scusi?”
“Oceano atlantico, signora, meravigliose”
“Ok, allova… va bene così”

giovedì 21 dicembre 2006

Piccolo regalo

Ti piace andare a vela?
Si*
Hai una barca?
Si*
Che genere di film ti piace?
Gialli e film comici, principalmente
E che ne dici dei western e dei film di avventura?
Non li sopporto
Adoro questi tramezzini
Si, sono squisiti
Mi piace la tua giacca
Oh, grazie


Qui fa freddo (minima 0 massima 8).
Elisa non è ancora tornata dal suo pranzo con gli ex colleghi dell'ex lavoro.
Io ho una sciarpa al collo per ripararmi dal freddo-umido che tanto mi fa male alla cervicale.
Devo tradurre in inglese,massimo in 12 minuti e senza fare errori, il testo di cui sopra, poi andare allo "SHENKER" a fare l'esame di levello: dalla lezione n 6 alla n 10 (qualche volta vi devo raccontare dello shenker...c'è proprio da ridere)

Volevo regalarvi, per Natale, un pezzo del mio pomeriggio del 21 dicembre 2006.

* NB: usare la risposta "breve"

mercoledì 20 dicembre 2006

SENZA IPOCRISIA

Ieri il nostro capo ci ha fatto un regalo:
libri erotici per tutte….fermate i pensieri maliziosi, sono proprio fuori contesto.
Anche Elisa mi ha fatto un regalo: un’agendina da donna (cosi l’ha chiamata, per sottolineare sicuramente lo stile trasandato della mia vecchia agenda, che tra l’altro, non ho mai usato).
Quanto detto mi fa venire in mente un cosetta.
Quando arrivava l’anno nuovo, che per la scuola coincide più o meno con settembre, io e le mie amiche più intime, ancora belle abbronzate, ci dilettavamo a cercare un bel diario nuovo, di quelli che ancora odorano di carta appena sfornata, possibilmente anche un pò anticonvenzionale( tipo il diario “cuore”, “sottobanco” e ovviamente l’intramontabile “smemo”)
Conclusa l’affannosa ricerca di mercato, ci riunivamo per deliberare: era vietato prendere lo stesso diario, ma con buona pace di tutte finivamo sempre per disattendere le regole ritrovandoci, a inizio anno, tutte e tre con lo stesso. La particolarità della storia, però, sta nell’espressione prendere il diario che per noi amiche intime di un tempo voleva dire appunto letteralmente prendere e non comprare.
Spesa proletaria di diari.
Ora che ci penso anche di bignami e di rossetti, a fasi alterne….
Tempi andati, persi, frantumati.
Il cuore che ti batte forte forte, lo sguardo pieno di adrenalina che aspetta il segnale giusto, il palo che pur di avere la situazione sotto controllo sfoglia riviste poco credibili tipo “il tiro a segno” o “moto e montagna” e che al momento giusto fa il segnale giusto e poi, in un attimo in cui la pressione sanguigna schizza alle stelle…ZAC…ZAC ZAC.. Il primo Zac sta nel tentativo mancato di ficcare la refurtiva nella borsa, i due secondi zac di aggiustamento del tiro.
Uff….Ok, il palo capisce che tutto è stato fatto, posa nel posto sbagliato “Il tiro a segno – edizione speciale del decennale-“ e con la compiacenza tipica di quell’età, e con la pressione sanguigna che lentamente ritorna a ritmi un po’ più nella norma, ci avviamo verso l’uscita, senza ipocrisia. Noi prendevamo il diario ma non compravamo niente, neanche un lapis, una biro, una gomma, neanche un misero foglio protocollo.
Ladre senza ipocrisia. Fiere. Oneste, in fondo.
Non era mia intenzione raccontarvi questa storia, ma ormai è fatta e ve la tenete.
Volevo fare la lista dei regali di Natale che avreste potuto farmi arrivare a casa, ma il ricordo si è impossessato della pagina. Come lo intitolo? “fuori programma” “Senza ipocrisia”?
Adesso ci penso.
Per la lista dei regali magari ve la do domani o venerdì.
E come si dice in questi casi “non ci salutiamo adesso, tanto ci vediamo”.

Ps: cosa volete voi per Natale?

venerdì 15 dicembre 2006

La tattica dell'Orso

Mi piace stare ad ascoltare il silenzio di questo posto.
Ed è cosi difficile ascoltare il silenzio in questo posto.
Soprattutto quando lo dividi con Elisa.
Elisa è una bravissima ragazza ma con un grandissimo difetto: non parla italiano e la lingua che parla la usa troppo.
E’ la tipa che se ve la trovate accanto, al bar, mentre fate colazione di prima mattina, quando ancora i vostri neuroni sono a farsi gli acidi in discoteca, è verosimile che vi chieda: “perché la brioche la prendi alla crema? Ma non è meglio che la prendi alla confettura di ribes selvatico?” e allora tu gli rispondi pure: “No, non esiste la brioche al ribes selvatico” e lei “Ma non credi che sarebbe giusto dare il go a questo in sight della gente? Forse sarebbe il caso di briffare il board dell’esercizio commerciale, magari, non lo so, provando a dargli un’over view, un frame di riferimento, in fondo la location è friendly e trandy e .bla bla bla”
Tu con la tua brioche alla crema di traverso cerchi di spostarti, di riprendere conoscenza, ma lei ti insegue, fino a farti, ad un certo momento, la fatidica domanda “Qual’e il tuo background? Di cosa ti occupi?”
A quel punto sei spacciato, non ne esci più vivo, è certo, qualsiasi cosa risponderai sarà sempre e comunque fonte di curiosità da parte sua, ti incalzerà con domande del tipo “ si…ma street the point…..più precisamente cosa fai??”
Non le basterà mai, ad Elisa non basta mai.
L’unica cosa che ti resta da fare, allora, è simulare la scena di quei film, quando per non essere aggredito dall’orso, devi far finta di essere morto, disteso per terra, immobile, senza respirare e soprattutto senza parlare. Ecco forse soltanto così la puoi annoiare, da morto, quando è inutile aspettare che tu riprenda fiato perché non ne hai più, ecco, solo allora, lei si fermerà e, guardandoti con aria disgustata, sparerà le ultime cartucce sul tuo cadavere (finto, ovviamente, ricordatevi la scena dell’orso.…) sussurrandoti “ehiii, non ho ancora raggiunto la mia deadline, ti credevo più proattivo, più allineato al mio Benchmark di riferimento, neanche un feedbak….. Mi tocchera fare un po di auditing” e spintonandovi per l’ultima volta con il tacco della sua scarpa, si allontanerà delusa.
Buona giornata.

martedì 12 dicembre 2006

Femminile o maschile?

Allora, cominciamo, o meglio proviamoci.
Intanto ci tengo a dirvi che non è proprio una di quelle giornate che si definiscono “belle giornate” o ancora peggio “grandi giornate”, potrei definirla una giornata dalle alte probabilità di incorrere in litigi cruenti o incidenti da infortunio “codice bianco”(codice bianco: espressione spessatamente usata nel gergo prontosoccorsale che vale a dire: “non entrerai mai prima delle 252 persone sanguinolente che hanno avuto la fortuna di farsi male più di te.”)
Se dovessi descrivervi come sto, non lo saprei fare, mi vengono in mente solo tre, quattro parole, che messe insieme senza un verbo che le lega, dicono ben poco, tipo…: cervicale, ansia, biscotti cunesi, divano, busta paga. Lascio a voi il compito di decifrare questo complicatissimo rebus, magari aiutandomi a capire come sto.
Ma voi chi siete? E io chi sono?
Partiamo da qua: sono un uomo o una donna? Se mi soffermassi su particolari particolari (non è una ripetizione, notate bene, è una particolare figura retorica di cui mi sfugge il nome, che accosta due parole uguali ma dal significato diverso: particolari particolari= caratteristiche particolari) dell’anatomia femminile, sul calcio o sulle migliori marche di schiuma da barba, sarebbe piuttosto facile pensare che io sia un uomo, giusto?
Se invece mi accingessi a parlare di fidanzati traditi o di tradimenti di fidanzati, di cerette o di sindrome premestruale sarebbe molto più facile portare la vostra fragile razionalità a dedurre che forse dietro questo post (si dice così: post???) ci stia un fiocchetto rosa.
Ok, vi lascio fare le vostre analisi, non fornendovi più alcun particolare che possa darvi indizi importanti (prima di dire questo ho riletto tutto per vedere se ho lasciato qua e la aggettivi coniugati al femminile o al maschile, ma mi sembra di no).
Allora lo facciamo sto gioco?
Il primo test è: Macia Chini, è uomo o donna? (non fatevi ingannare dal Macia, è di pura fantasia), comunque è abbastanza facile, dai, se rileggete (nessuno lo farà mai…Lo so) ci sono troppi spunti intelligenti per essere scritto da un uomo (intendo di sesso), come minimo dovrei essere gay.
Va bè, viva i Pacs e anche i vecchi Tacs (prendevano ovunque...Si diceva)

Ps: faccio molti errori di distrazione, non so se dirlo aiuta a non farli notare, ma è meglio che vi avverta prima ancora di iniziare.
Ciao ciao