venerdì 17 dicembre 2010

Ripasolinando

"Pagine corsare"
La poesia
Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini

È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.

mercoledì 8 dicembre 2010

Tempo cattivo

Piove, piove, piove (governo bagnato)
Ogni tanto nevica, ma di più piove.

Stai a Milano, cosa ti aspettavi?

Di questi tempi, in qualsiasi situazione tu ti possa trovare, l'accenno al "cattivo tempo" o al "tempo di merda" (in base al consesso in cui ci si trova)sembra essere inevitabile e di solito serve da rompi ghiaccio, soprattutto nelle situazioni più formali.

Quindi, in qualche modo, questo cattivo tempo ha anche una sua funzione sociale, serve a dare facili argomentazioni per aprire discussioni e ammorbidire anche il più duro degli avversari, che non può nn cedere e darti ragione sulla natura straordinaria del cattivo tempo in cui viviamo.

A me, tra l'atro il clima interessa davvero, mi piace misurare le temperature calcolando le distanze da un luogo all'altro, mi interessa sapere se nevicherà e dove, mi emozionano le grandi manifestazioni di onnipotenza della natura ma anche sentire la sua pietà attraverso una bella giornata di sole, insomma sono una che aspetta le previsioni meteo in tv e che le ascolta in religioso silenzio, un pò come l'oroscopo.

Altra cosa e poi chiudo e vado a fare l'albero di natale, la memoria del tempo trascorso è spesso ingannevole, si tende a pensare che gli inverni trascorsi siano stati meno freddi di quelli in cui si vive.

Solito effetto fotoritocco del ricordo?

Buon concezione, immacolata.

mercoledì 1 dicembre 2010

Indeterminato

Cosa succederebbe se il tempo si fermasse e congelasse le tue emozioni per renderle indeterminate?
Ovvero, se si fermasse oggi, in questo preciso istante, congelerebbe la mia voglia di vellutata di pomodoro e la mia vita si trasformerebbe nella continua ricerca di pomodori freschi da frullare,andrei alla ricerca dei campi migliori, del clima migliore, del rosso più intenso.
Probabilmente me ne andrei a vivere a pachino, comprerei un furgoncino per organizzare il lavoro a cottimo dei miei raccoglitori di pachino, che non venderei a nessuno, ma che terrei tutti per me.
Personbalmente li selezionerei per trovare i più belli, i più profumati, quelli che mi renderebbero una donna felice.
E magari lo sarei davvero una donna felice, per sempre.

E chi verrebbe congelato nell'amore? Amerebbe per sempre, e chi nell'odio, odierebbe per sempre, bisognerebbe davvero essere fortunati per trovare un'emozione che varrebbe la pena vivere per sempre.

Per questo adoro la flessibilità dei sentimenti.

mercoledì 10 novembre 2010

100° post

Oggi festeggio il mio centesimo post (almeno così dice blogger)

Un argomento che ogni mattina, all'uscita della metropolitana di Piazza Missori, mi riprometto di proporvi è relativo a un certo odore nauseabondo proveniente dalle donne che mi accompagnano nel viaggio mattutino verso il sudato posto di lavoro.

Si tratta di questo:
all'entrata del vagone della metropolitana vengo investita dall'odore di vaniglia misto all'acido dell'aceto di mele, delle creme anticellulite.
L'odore è tipico perchè anch io, una tantum, ho avuto modo di assaporarne l'acre puzzo.

E' davvero penetrante e non capisco come mai resti così vivo anche al di sotto dei vestiti, si fa strada aggressivo verso l'esterno aggredendo i setti nasali degli astanti. Dovrebbero proibirla o perlomeno renderne l'odore meno fastidioso, Moratti ci pensi tu?

venerdì 29 ottobre 2010

Passeggeri rigidi

"scusi il 53... lato finestrino, non vorrei dire ma è il mio posto..."

Cosa succede a questo punto? Succede che tolgo le cuffiette dalle orecchie sperando di aver sentito male, smetto di cantare e presa da un fastidioso sconcerto, chiedo con la poca educazione che mi resta:

"Prego?.."

"dicevo che il 53 lato finestrino è mio, guardi qui..." lo dice mostrandoti il pezzo di carta con il numero ben impresso nero su bianco.

A questo punto, con il muso contorto dal fastiodo, mi giro a destra, poi a sinistra, mi sporgo prima avanti e poi indietro... è tutto come avevo lasciato mezz'ora fa: nel vagone non c'è nessuno, ma proprio nessuno, ci siamo solo io e te, caro signore dalla forfora fluente.

Ma allora, perchè caro signore puzzone viene a disturbare la mia perfomance canora, a violentare i miei futili pensieri da finestrino, a inibire le mi posizioni sportive?

Perchè signore non scende alla prima stazione utile e corre a comprarsi un bel deodorante "24 ore di durata"?

Caro Signore, perchè non si va a cercare una moglie giudiziosa che le stiri le camice e che si preoccupi di comprarle lo shampo antiforfora nel supermercato vicino casa?

Caro signore potrebbe fare davvero tantissime cose interessanti, a lei molto più utili, invece di romprere le palle a me, con il suo biglietto in mano che fa pendolare davanti al mio naso come fossero un paio di manette pronte a bloccare i miei polsi per portarmi dietro le sbarre a scontare la mia disubbidienza.

Io caro signore la odio.

Odio la gente come lei, se potessi vi legherei a vostri posti assegnati con le catene, non vi farei mai più alzare.

Caro signore, ti farei stare per sempre seduto al tuo posto 53 lato finestrino a morire lentamente di piaghe di decupito.

Odio la gente rigida, rigida come i pali della luce, che si attiene alle regole senza chiedersi chi e perchè fa le regole e a chi servono le regole ecc....

"Certo signore le lascio subito il posto...Ahh però se sente che è un pò bagnaticcio, non si preoccupi, è solo qualche goccia di pipì, sa il bagno è rotto...Comunque prego, il tempo di raccogliere le mie cose..."

venerdì 1 ottobre 2010

Sgrassatore universale

Oggi ho letto su YAHOO che dentro la testiera del pc si annidano dei batteri pericolosissimi per la salute umana, più della tazza del gabinetto e dello spazzolino che utilizziamo per pulirla.
Questa cosa è riuscita a farmi schifo, a me, che di solito non mi fa schifo quasi niente e allora ho preso lo sgrassatore universale e l ho spruzzato dentro la testiera, davanti agli sguardi increduli dei miei colleghi.
Per 5 minuti la testiera non ha più funzionato poi ha ricominciato a funzionare a singhiozzo e ora va che è una meraviglia.
Tutto questo meta-racconto è per introdurvi il vero argomento della mia postata.

Lo sgrassatore universale.

Già il nome mi sembra un pò presuntuoso, mi ricorda i titoli che ci si dava da bambini, tipo: "io sono campionessa mondiale di nascondino" oppure "sono campionessa universale di pallavolo" ecc...

Universale perchè? Perchè è campione universale di sgrassamento? perchè sgrassa tutto, ma proprio tutto ciò che esiste nell'universo?

Comunque, fatto sta, che la sua puzza mi ricorda uno dei momenti più bui della mia corriera, quando per racimolare qualche carta da cinquanta mila lire, tutti i venerdì pomeriggi alle 4 mi chiudevo (insieme a un' altra amica di stracci e canovacci)tra le mura di una pizzeria in compagnia di maniaci travestiti da camerieri e cafoni travestiti da proprietari.

Alle 4, prima che gli astanti ingrassassero i portafogli dei cafoni-propietari, iniziavano le assegnazioni dei lavori che si dividevano tra piano di sopra e piano di sotto. Al piano di sotto c'erano i temutissimi cessi e al piano di sopra l'altrettanto temutissima sistemazione della sala.

Il primo giorno di lavoro uno dei capi camerieri (maniaco di professione) mi accompagnò sotto e li mi spiegò, con dovizia di particolari, come si lava un cesso, sottolineando, con un sorriso sporco come il cesso che mi stava davanti e che non dimenticherò mai più, che il cesso va lavato sopratutto dentro e non soltanto "de fora".

Dopo quel primo giorno, al secondo giorno lo stesso cameriere dal sorriso sporco, mentre mi indaffaravo a lustrare i pavimenti mi disse "la prova l hai passata, dalla prossima settimana puoi venì ogni venerdi e sabato, brava".

Lo disse come se mi stesse proclamando dottoressa in cessologia, con la stessa serietà di una commissione di laurea, come se la scelta era stata oggetto di chissà che ardite discussioni sull'effettivo merito del titolo.

Da quel giorno però capiì che per starci il più lontano possibile l'unica cosa era immolarmi alla pulitura dei bagni, dove peraltro avevo imparato a starci più del tempo necessario, potendo nel frattempo cantare, ballare e pensare senza essere disturbata da nessuno.

Però tutto questo era da fare tra una spruzzata di sgrassatore universale euna passata di pezza gialla e quel suo orripilante puzzo mi si è stampato nelle narci e nelle celle della memoria e ogni qualvola ne sento l'odore vado con la mente ai cessi della pizzeria e al maniaco cameriere.

Perciò ora esco e mi prendo una boccata d'aria perchè se continuo a scrivere questa tastiera che puzza di sgrassatore universale vomito all'istante.

venerdì 2 luglio 2010

Lustri

Di nuovo luglio, di nuovo insofferenza, si ripete tutto ugualissimo, di anno in anno.
Se dovessi morire fra 40 anni continuando a fare la vita di oggi, potrei benissimo fermarmi qui, almeno la mia foto sulla tomba potrebbe sfoggiare ancora un bel sorriso a 32 denti tutti di mia proprietà e gli amici mi ricorderebbero con appellativi lusinghieri (anche solo per il fatto di essere venuta a mancare troppo giovane o comunque prima di aver fatto tutte quelle cose per cui, dicono, vale la pena arrivare a 80 anni: matrimonio, figli prima e nipoti dopo, cane, casa,pensione ecc...)

La noia è una brutta bestia sporca, si accuccia negli angoli più nascosti e non si muove da lì fino a che, qualcosa o qualcuno, non gli danno una bella pedata.

Almeno vivessi in un posto di mare tutto questo sarebbe piu sopportabile, il mare disinfetta e guarisce, lo so bene io.

Il lavoro... Tanto tempo a inseguire la stabilità e poi quando ce l'hai non sai come sbarazzartene. L'ufficio,la tua scrivania piena di briciole, i colleghi che invecchiano insieme come in una fiction, il panorama che, con il passare del tempo, si imbruttisce insieme a te, ecc...

In effetti se ci pensate, prima del lavoro, i tempi di permanenza nello stesso status e nello stesso luogo erano canonicamente, al massimo, di 5 anni:
elementari: 5 anni
medie: 3 anni
superiore: 5 anni
università: 4/5 anni

Quindi deduco che 5 anni, un lustro, sono un pò la misura massima della stazionarità, dell'immobilità, dopo 5 anni la mente fisiologicamente si affaccia verso qualcosa di nuovo e se non lo trova si affranta.

A maggio ho fatto 5 anni a Milano, 5 anni nello stesso posto di lavoro, 5 anni nella stessa zona. Esigo una novità, una piccola novità.

Per intanto ho obbligato l'ufficio a un minitrasloco interno, così, tanto per ingannare la mia mente sulla potenziale novità, chissà che non ci caschi...

Ahh l'uomo sapiens che bestia arcaica.

sabato 12 giugno 2010

musi (2)

Dopo gli anni della scuola, Lucia era scomparsa dalla vita di emma senza far rumore, cosi come era entrata, per poi riproporsi, come la peperonata, dieci anni dopo nell'ambito del lavoro.

C'è da dire che Emma non aveva vissuto molto bene il passaggio dalla vita di studentessa (universita, master, stage, ecc..)a quello più artificiale del "posto di lavoro".

Da piccola la inebriava l'infinità possibilità di scelta di cosa poteva diventare da grande e alla classica domanda posta distrattamente dagli adulti, lei rispondeva seria, impostando una voce da futura donna determinata e sicura
"Pecciò, se non faccio la veterinaria forse faccio la ballerina dei teatri di danza contemporanea o la giornalista o la maestra dei delfini all'acquario di Torino (pensando che genova e torino fossero la stessa cosa) ma potrei pure prendere in consderazione...ecc....".

Emma veniva interrota, di solito, a un terzo della sua relazione sul "cosa vuoi fare da grande" perchè l'adulto di turno, abituato a due generi di risposte
"il calciatore, il pompiere, l astronauta" per i maschi
"la ballerina, la maestra e la mamma" per le femmine
perdeva la bussola davanti a tante alternative, pertanto abbandonava il campo con un: " diventerai una bravissima ballerina, stai tranquilla, ora vado ad aiutare mamma, tieni, gioca con la barbie, falle fare una bella piroette..."

Emma offesa da tanta superficilità se ne andava in camera sua riflettendo su cosa c'era di sbagliato nella sua esposizione, forse la durata? Forse doveva essere più accattivante nella descrizione dei possibili mestieri??

Ok, questo per dire, che di certo tra i sogni di bambina non rientrava quello dell'assistente del notaio, cosa che invece era riuscita a diventare grazie a un destino sarcastico.

E li, nello studio del notaio Ferrari, Emma aveva incontrato nuovamente Lucia.

Lucia era l'esatto opposto di emma, se fossero state due figure geometriche sarebbero state un triangolo e una sfera, gli opposti piu opposti che esistono al mondo.

Lucia riusciva ad augurare "salute!!" ininterrottamente a tutti quelli che nello studio starnutivano, immaginatevi durante il periodo dell'influenza stagionale.
Ilsuo "salute!!" era accompagnato da un entusiasmo che non si spegneva da uno starnuto all'altro, anzi sembrava accenderesi di nuova vitalità

Il suo "Buongiorno!!" "buona settimana" "buon lunedi" "buone feste" erano la colonna sonora portante dello studio, ma da meta novembre fino a quasi meta febbraio era il "buon anno!!" a farla da padrone...

continua...

lunedì 31 maggio 2010

musi

Lei proprio non la sopportava.

Stimava la sua stupida caparbietà a voler credere che il mondo è bello, colorato, pieno di animali da coccolare e di fidanzati a cui dare tanti bacini.

Emma la guardava attentamente, con avidità, voleva carpire il segreto dalla sua perfetta goffagine.

Durante la giornata assimilava talmente tante informazioni su di lei da ritrovarsi la sera a imitarla involontariamente, a provare soprattutto le posizioni che assumeva il suo muso, quella strana espressione con la lingua in mezzo ai denti, il labbro inferiore ritirato e quello superiore proteso in avanti, l'espressione che Emma chiamava della "lampadina" perchè compariva un attimo prima che la sua bocca, come un vecchio 45 giri, sparasse la genialata della giornata:

"ragazzi ho avuto una bella idea..." ed eccola con il suo muso a lampadina a raccontare a tutti la sua idea, della quale ci saremmo sbarazzati in fretta cercando di non ferirla troppo.

Si erano conosciute a scuola, emma e lucia, ma a scuola non si erano mai avvicinate l'una all'altra, emma era cosciente che Lucia esisteva, come era cosciente che esisteva l'edicola all'angolo della scuola, era un dato di fatto.

continua....

sabato 1 maggio 2010

Open the window

C'è un moscone nero e cattivo che inaugura la primavera dentro casa mia.
Se una rondine non fa primavera, un moscone si.

E' da circa mezz'ora che sbatte la sua facia 3d sul vetro della finestra e diabolicamente continua a sbagliare, prendendo ogni volta una rincorsa più lunga e veloce.

Da quanti anni esistono i mosconi?
Non saranno coetanei dei dinosauri ma forse dei coccodrilli si e dopo tutti questi anni ancora si ostinano a non capire che non tutto quello che non si vede in realtà non c'è.

Sono forse gli esseri piu testardi della terra, pronti a sacrificare la propria vita pur di dimostrare che "se non vedo niente, niente ci puo essere".
Anchre se, pensandoci bene, non è poi molto distante da quello che facciamo noi esseri umani, ognuno ha la sua finestra dove quotidianamente, mensilmente o annualmente sbatte la propria testa, nulla da fare, l'esperienza non insegna quasi mai nulla.

La mia finestra chiusa, ad esempio, è lo sport.
Ogni anno mi iscrivo in palestra ma non ci vado, ma ogni volta che succede sono convinta che la finestra questa volta si aprirà e invece no... PEM PEPEPEM, anno dopo anno.

Per non parlare delle finestre sentimentali, ognuno di noi ne ha avuta una dove la testa sbatteva senza indugio, sempre piu forte, fino a che al posto del vetro a un certo un punto ci siamo trovati davanti a una bella parete di cemento, e allora la rincorsa rallentava, e si era pronti a fare marcia indietro, voltandasi ogni tanto per essere sicuri di non aver sbagliato a guardare.

Il moscono nel frattempo ansima a terra, credo sia pronto a morire per la sua causa.
Onore al moscone.

martedì 16 marzo 2010

Freccia rossa

L'aria qua dentro è stanca e pigra
Sembra che faccia fatica a girare
Con i colleghi lo scambio di battute si ripete uguale da anni, gli argomenti, incancreniti e incarniti, segnano il passo, ma questa è un'altra storia...

Oggi mi piacerebbe raccontarvi una storia trita e ritrita( l'uomo attempato che ci prova con la ragazzina acqua, sapone e chanel) ambientata in una location molto filmografica (il treno, freccia rossa roma/milano).

Ho trascritto letteralmente frammenti di dialogo tra i due, che per comodità chiameremo GIUSEPPE lui e MARIA lei

Giuseppe: uomo passati i 50, dal forte accento milanese, dai modi sganassi, sale e pepe, 1,70 di statura, piuttosto magro, naso invadente

Maria: appena passati i 20, voce molto pipipi, capelli lunghi castani chiari, bocca ben definita, 1,70 di altezza, gigantografia di barbie


Introduzione:

Giuseppe sale sul treno, sbatte inavvertitamente la sua borsa sul mio piede penzolone, svegliandomi. Appena apro gli occhi lui prontamente esordisce così "Buongiorno!!!". IO infastidita non rispondo, lo guardo con vero disprezzo per il suo ben riuscito tentativo di darmi fastidio e mi giro dall'altro lato.

Giuseppe mi si siede quasi davanti, riesco a vederelo molto bene.

Davanti a lui si siede un signora di mezza età, bruttina, che sobriamente si concentra su "tutto sudoku".

Giuseppe si addormenta, io mi sveglio del tutto.

La signora sudoku a bologna scende, Giuseppe dorme ancora

A Bologna sale Maria sedendosi al posto di sudoku, io sono sempre piu sveglia, Giuseppe dorme ancora

Primo atto

Giuseppe si sveglia, si guarda attorno e non crede ai suoi occhi.
Si rivolge a Maria
G. "Ma... cosa è successo? Mi sono addormentato che c'era una signora di mezza età e adesso c'è lei... Ho pensato... o la signora è ringiovanita di brutto o..."
M. sorride
G. "E' salita adesso?"
M. "a Bologna"

pausa

G. guarda dal finestrino in cerca di spunti, M. guarda fissa davanti a se sapendo che sarà un viaggio impegnativo

G. "Viaggia per lavoro?"
M. "C'ho il moroso a Imola"

pausa... G. non si aspettava che la parola moroso comparisse cosi velocemente, incassa senza tentennare.

G."e fa sempre avanti indietro?"
M."si da due anni e non ho saltato mai una volta"
G. "allora al suo moroso chederà delle prestazioni extra per farsi ripagare... e lui ce la fa?"
M. "si, in effetti" (senza capire bene cosa lui intendesse...)


G. "Ma... di che segno è, se posso chiederlo"
M. sorride di nuovo "gemelli ascendente bilancia"
G. "non l'avrei detto...E che mestiere fa? Gemelli è un creativo.."
M. "l'amministrativa"
G. "ah si?... Non l'avrei mai detto, le amministrative sono quasi sempre bilancia e anche un po.. insomma...cosi cosi... be si.. in effetti sei hai l'ascendente bilancia, qualcosa di amministrativo c'è(passa distrattamente al tu)"
M. "hihi.. io sono precisa comunque"
G. " Ma si... Vi conosco voi gemelli... anche la mia tipa, anzi la mia ex, perché ci stiamo lasciando, è gemelli, ascendente gemelli ed è una rompiballe... Scusa e.. tu non sembri cosi"

pausa

G. riguarda dal finestrino, sento il rumore ferroso dei suoi neuroni che cercano nuovi argomenti palusibili...Trovato!!

G. "dove abita?" (ritorna al lei)
M. "a Mongiò"
G. "Io faccio sempre confusione, ma mangiò da quale lato è?"
M. si inerpica in difficilissime spiegazioni stradali, G. finge un interesse imbarazzante

Silenzio che dura circa tre minuti

Secondo atto

G."Lei si identifica coi film di Muccino?...Il primo come si chiama? Quello in cui Paola stella… si chiamava cosi? Non mi ricordo il nome, sai io non seguo molto..."
M. lo interrompe per la prima volta e quasi arrabiata dice: “ma perché io mi devo identificare con lei? quello era sposato.Mi posso identificare con l’altro di Muccino “scusa se ti chiamo amore”
G. "L’ultimo film come si chiama?"
M.“scusami se ti voglio sposare, ecco si, in questo mi ci identifico”

I due cinefili continuano la discussione animatamente, l'argomento sembra quello giusto, nemmeno una pausa da almeno dieci minuti.

G. rilancia" E avatar l ha visto"
M. "Si"
G. "Le è piaciuto?"
M. "Si, ma gli occhialetti mi hanno lasciato un pò di mal di testa"
G. "Be si, un po si,la fotografia te l saresti goduta meglio senza 3d"

adesso la pausa arriva inesorabile

Gli argomenti da preliminare si stanno esaurendo, G.fa girare vorticosamente i suoi neuroni che stanchi cedono all'inevitabile...

G. "Sei figlia unica?
M. "No, ho una sorella.."
G. "Piu grande di te?"
M. "Si 27"
G. “e’ carina come te?”
M "Si"
G. "Azz… "
M."E dove ce l ha il fidanzato?"
G. "No.. lui vicino a… Mangiò"

M. "L hai visto il “curioso caso di tim borton”?
G. "Si
M. "Non so cosa darei per essere il protagonista…"
G. "Be non finisce bene"
M. "Si ma ti avrei fatto il filo…" Risata di entrambi, lei compiaciuta, lui dispiaciuto

Escono dal treno inseme.
Giuseppe ci spera
Maria pensa già che quando lo racconterà alla mamma per difendersi dirà "ma Mamma!! sarà stato piu grande di papa!!!"

La storia di Giuseppe e Maria, lui troppo stanco di essere stanco e lei giovane donna bella e ingenua, non vi sembra una storia sentita gia piu di duemila anni fa?

martedì 16 febbraio 2010

AAA cercasi commentatore anglofono

Oddio che emozione...
Rivedendo alcuni miei post mi sono imbattuta in più cose:

1) un ragazzetto che fa salti mortali, camminando sui muri a cui è piaciuto il mio post "SENZA ASSISTENZA" che in effetti è uno dei migliori.

2) una serie di cose in inglese senza senso, che credo siano una specie di virus da blog

3) un/una commentatore di lingua inglese che così favellò:

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!
(10 gennaio 2010)

Ho cercato sul traduttore di google e sembra che siano dei complimenti... Commentatore angolofono grazie, ho le lacrime aglo occhi.

Per favore mi commenti qualcos'altro?

Cosa ti posso consigliare? hai letto quello sullo stalking? Oppure quello che citavo al punto 1?
please please, non scomparire, non mi lassà...Qua sono scappati tutti, non mi legge più nessuno, tu puoi essere il mio cavallo di troia per il nuovo continente.

Call me, touchme, reedme, writme.

Ti prego, palesati, scrivi pure in inglese (anche se non lo capisco) poi ci penso io a tradurre il tuo commento, lo incollo sul traduttore di google e per magia capirò tutto.

Ma tu, mio futuro amico, collega, niuorchese (mi ti immagino cosi...)stai cercando nuovi talenti? Hai bisogno di una stagista nell'ambito editoriale di nuova generazione?
Hai bisogno di un'inviata a Milano????

Redazione posso accettare l'incarico??

Per omaggiare il nostro amico niuorkese, al quale diamo il nostro caloroso benvenuto, riposto il post che a lui piacque tanto

venerdì 16 maggio 2008
HIC SUNT LEONES - SECONDA PARTE

Ecco ho trovato quello originale,
ve lo riposto, anche se ricorda un pò "la tecnica dell'orso"...
Tanto non mi legge piu nessuno, posso ripetermi quanto voglio...
E per quei pochi....buon fine settimana.
ma che è successo, dopo le elezioni vi siete trasferiti tutti in Spagna?
Ma....

Ok, ci siamo. Ore 8 e 10. Faccia pulita, ascelle deodorate, gessato grigio su sfondo nero, scarpa più alta del solito e intestino chiacchierone. Il giro milano dell’atm mi ha consigliato di salire su uno sconosciuto 16, scendere a Piazza Missori , infilarmi sottoterra per comprimermi dentro un treno della metropolitana e scendere a Maciachini, o meglio “Maciacchini”come mia cugina, partenopea, mi ha insegnato a pronunciare.….Fa un po’ freddino… Colleghi, pausa pranzo, pausa sigaretta, pausa caffè.Incespicando sui miei timori mi avvio verso quell’ originale, inedito, agognato, “primo giorno” di lavoro. Il tram è pieno di occhi bassi che guardano o leggono fogli di ogni genere, i miei si perdono nell’assenza di reciprocità.
Arriviamo in fretta a Piazza Missori, scendo educata dietro una delle tante cravatte vaganti e precipito, con il cuore in gola, sotto terra. Tra scale mobili, giornali gratuiti che vengono afferrati al volo, controllori svogliati e gambe svelte, mi ritrovo ad ascoltare il chiacchiericcio della gente attorno.


Mi capita una cosa strana, però, non li capisco. Continuo ad origliare… “ No Luigi, bisogna individuare e monitorare i needs e i requirements del cliente perché sistemi non saranno prelodati di alcun software.”Bo… Mi divincolo dalla morsa e corro via.
Penso alla mia terra promessa, quei mille euri da trasformare in potere di mercato, in compro ergo esito, in “voglio quel tramezzino e anche una spremuta d’arancia fresca e anche….quel ferrero rochè laggiù”.
Nel tragitto che separa la mia vecchia esistenza da quella nuova,il sud dal nord, l’ozio dallo zelo, rimpiango già il mio divano, le due di pomeriggio, il caffè con la cremina, beatuful come ninnanna.
Via Zara 48.
Salgo le scale, ogni gradino una paura in più.
Guardo l’orologio: le 8 e 40. “Ciao” Dal fondo della stanza due gambe si agitano venendomi incontro “quello è il tuo desk, ti skilleremo day by day, il capo ha una task ma per qualsiasi issue fai un fischio, benvenuta in WSD”.
Ho come l’impressione di aver capito davvero poco di quel poco che mi è stato detto, ma che lingua parlano a Milano? voglio già andare via.
Allora…
Per prima cosa mi tocca cercare il mio desk, sarà mica quella scrivania vuota e triste?
Mi ci avvcino, temendo che da un momento all’altro qualcuno mi possa skillare alle spalle…
Ma che vorrà mai dire? E se avessi delle issue non sarebbe meglio chiamare un medico?
“Ciao piacere sono Flanny, mi occupo dell’avvertising, intention to buy".
Si presenta la mia vicina di desk
"ti ho appena forwardato un documento incomincia pure a markapparlo, mi aspetto un fedbak dopo l’overlunch”.
Il lessico si fa sempre più oscuro, insicura faccio un cenno di intesa con il capo.
Le mie orecchie incredule non sanno come criptare quei messaggi cifrati.
www.atm-mi.it.
Orari metropolitane.
Linea 3 verso San Donato, forse ce la faccio a tornare al mio divano prima delle 10.
La tentazione è forte.
Mi alzo, mi giro verso Flanny “ Flanny ti spiace se markappo il documento domani? mi è venuta una issue, la terza in un mese forse è meglio che mi faccia vedere da un doctor before che qualcuno mi possa skillare addosso, sai può essere pericoloso. A proposito, non so se di feedbak in questa stagione se ne trovano, ma se lo dovessi trovare te lo procuro, ti giuro, entro il prossimo overlunch, a questo, mannaggia non posso partecipare, non ho portato il costume. Scusa puoi forwaradare i mei saluti al capo dopo che avrà finito di fumare la sua task? Thanks all boys”.
Ore 9 e 10, mi ci vuole proprio un bel ferrero rochè, al tramezzino ci penserò domani.