venerdì 2 luglio 2010

Lustri

Di nuovo luglio, di nuovo insofferenza, si ripete tutto ugualissimo, di anno in anno.
Se dovessi morire fra 40 anni continuando a fare la vita di oggi, potrei benissimo fermarmi qui, almeno la mia foto sulla tomba potrebbe sfoggiare ancora un bel sorriso a 32 denti tutti di mia proprietà e gli amici mi ricorderebbero con appellativi lusinghieri (anche solo per il fatto di essere venuta a mancare troppo giovane o comunque prima di aver fatto tutte quelle cose per cui, dicono, vale la pena arrivare a 80 anni: matrimonio, figli prima e nipoti dopo, cane, casa,pensione ecc...)

La noia è una brutta bestia sporca, si accuccia negli angoli più nascosti e non si muove da lì fino a che, qualcosa o qualcuno, non gli danno una bella pedata.

Almeno vivessi in un posto di mare tutto questo sarebbe piu sopportabile, il mare disinfetta e guarisce, lo so bene io.

Il lavoro... Tanto tempo a inseguire la stabilità e poi quando ce l'hai non sai come sbarazzartene. L'ufficio,la tua scrivania piena di briciole, i colleghi che invecchiano insieme come in una fiction, il panorama che, con il passare del tempo, si imbruttisce insieme a te, ecc...

In effetti se ci pensate, prima del lavoro, i tempi di permanenza nello stesso status e nello stesso luogo erano canonicamente, al massimo, di 5 anni:
elementari: 5 anni
medie: 3 anni
superiore: 5 anni
università: 4/5 anni

Quindi deduco che 5 anni, un lustro, sono un pò la misura massima della stazionarità, dell'immobilità, dopo 5 anni la mente fisiologicamente si affaccia verso qualcosa di nuovo e se non lo trova si affranta.

A maggio ho fatto 5 anni a Milano, 5 anni nello stesso posto di lavoro, 5 anni nella stessa zona. Esigo una novità, una piccola novità.

Per intanto ho obbligato l'ufficio a un minitrasloco interno, così, tanto per ingannare la mia mente sulla potenziale novità, chissà che non ci caschi...

Ahh l'uomo sapiens che bestia arcaica.