mercoledì 24 giugno 2009


caro michele,
sta sera mi manchi davvero.
Ma che fai, ci guardi da lassù? ti starai facendo le risate commentando dall'alto della tua posizione le performans di mister silvio B., tu si che ci puoi raccontare cosa è succeso davvero.

Ho sentito il bisogno di scriverti, perchè guardando una foto sul sito che ti hanno dedicato ho pensato che quell'espressione è la stessa di quando dal tram mi bussasti dall'interno per attirare la mia intenzione e farmi ciao con la mano.
Quel giorno stavi veramente bene e mi rallegrai, pensando che forse ce l'avevi definitavamente fatta. Io ero appensa scesa dal tram e dunque realizzai che eravamo sullo stesso tram ma non ci eravamo visti e questo mi era, invece, dispiaciuto.

Stavi andando al teatro, ma non ricordo se me lo dic esti da dietro del vetro o se me lo dicesti dopo su msn, però mi ricordo cosi.
Avevi una felpa con il cappuccio che ti copriva fino a metà fronte e i tuoi begli occhi sorridevano da sotto.

Bleiz mi manchi, ci manchi e manchi soprattuto al mio blog, da quando te ne sei andato nessuno commenta più.

martedì 23 giugno 2009

Colore igniù

Le ciliegie erano ormai appasite nell'ultimo ripiano del frigorifero ma nonostante questo, con decisione, allungò la mano, le liberò dalla loro vaschetta di plastica, le lavò, scartò quelle già ammuffite e si infilò tra le labbra quelle non da buttare.
Erano dolcissime, quasi appassite.
Al dolce preferiva il salato o l'agro, ma le mandò giù lo stesso.
Spesso le capitava di mangiare una cosa non perchè le piaceva davvero, piuttosto per l'effetto che quel determinaato cibo faceva su e dentro di lei.
Così per le ciliegie.
Le cilegie la facevano piombare nelle sue primavere in campagna, quando attaccata all'unico albero che riusciva a dare i frutti provava a prendere quelle più in alto per dimostrare ad amici e parenti che non è vero che non ci si poteva arrivare, bastava volerlo.

Questo ricordo la fece sorridere e pensò che ancora adesso la sua sfida principale era dimostrare che le cose potevano accadere anche se, all'apparenza, si trovano troppo in alto per essere viste.

Dell'ultima ciliegia ne conservò il nocciolo che le piaceva passarsi tra i denti, stringerlo fino a spezzarlo, fermandosi un attimo prima di farlo.

Si chiuse la luce alle spalle insieme alla porta della cucina e passò di là, cercò la sua forma sul divano e come un gatto vi si acciambellò.

L'estate aveva definitivamente spazzato via dai palinsesti televisivi quel briciolo di dignità che a fatica durante l'inverno si riesce a scovare, così passava annoiata e distratta da un canale all'altro, trovando pace, come una farfalla stanca,su quark.

Quark parlva degli ingniù, che seguono l'odore della terrà bagnata per cercare i pascoli nuovi da divorare, mandrie di mille esemplari che vanno verso la stessa direzione, verso la loro missione senza chiedersi perchè e questo gli basta per sentirsi società.

Pensò che il colore dell'igniù era molto simile al colore del vestito che rincorreva da qualche settimana, in attesa del saldo giusto, e pensò anche che per descriverlo alle amiche avrebbe potuto usare l'espressione "colore igniù", ma si rese subito conto che non era poi cosi efficace per dare l'idea di quel meraviglioso involucro di seta dentro il quale voleva presentarsi al matrimonio della sua amica.

Amnche gli amici la facevano riflettere.

Pensò che da qualche tempo non riusciva a ridere con loro come prima, non riusciva a non interromperli mentre parlavano, non riusciva più a divertirsi con loro, ma sapeva anche che era colpa sua.

Si lavò i denti e penso che forse era meglio approfittare dell'insolito vento fresco prendendo confidenza con il letto nell'altra stanza, che più di una volta l'aveva tenuta sveglia con le scuse più varie.

Spense la tv con disgusto, un igniù stava per essere ucciso senza pietà,probabilmente era il più debole della mandria ma non si preoccupò di approfondirne la causa, spense e basta.

mercoledì 17 giugno 2009

I 40 gradi all' ombra minacciano da vicino le notti degli insonni.
Lorenzo dice che c'è un temporale in arrivo, senti l'elettricità, un temporale in arrivo non si puo fermare ma... il mio temporale non arriva mai.
Combatto la mia guerra contro le "bratte".

Al civico 48 gia da qualche giorno colonie di bratte hanno deciso di campeggiare nella mia zona living procurando spasmi incontrallati della zona toracica accompagnati da tachicardia compulsiva della sottoscritta.
La prima volta era una, solitaria, passeggiava per dimenticare, probabilmente.
La seconda volta erano tre, insieme, forse un addio al nubilato.
La terza cinque, forse stavano andando al matrimonio di quella che la sera prima festaggiava il suo addio al nubilato.

Eugenio dice, mentre scirvo,che il principe azzurro lo puoi anche sposare, ha venduto il castello e fa l ingegnere.. (quanto è vero...)

Ecco, sta sera sono fortunata, posso vedere partire i coniugi brattoni in viaggio di nozze, sperando che sia il piu lontano possibile.

Per una come me, naturalmente avvezza all'insonnia, il pensiero di avere bratte in giro che festeggiano ogni tipo di cerimonia circumnavigando il divano di casa, certo non aiuta nell'impresa di prender sonno.

Mi sto preparando psicologicamente ad una nottata dai pensieri compulsivi che hanno come protagonista la fortunata sposina che per l'occasione si lucida le antennine pronta per la sua nuova vita coniugale, gia incinta di tante figli brattini che presto vedranno la luce....

Aiutoooo, è un incubo.

Povera me.

scialla la la sciallalalla un'altra volta un'altra onda,scialla la la sciallalalla quanto resisterai?? (piotta cosi chiosa)


Una buona notte a voi che riuscite a cedere al sonno.

lunedì 8 giugno 2009

E' solo un gioco

Io penso a una cosa.
Se i parlamentari venissero messi al televoto, magari dentro a un reality in cui la fame e la noi la fanno da padroni, forse gli italiani riuscirebbero a votare come presidente del Consiglio un transessuale rom.

Forse avrebbero il coraggio di voltare davvero pagina.
Forse basterebbe dire, in campagnuia elettorale "dai ragazzi, votate, ma ricordatevi che è solo un gioco".
E magari gli italiani confortati dal "è solo un gioco" voterebbero davvero per il più onesto.
Tanto se è solo un gioco che male può fare il più onesto?

Eppure ormai siamo tutti abituati a scegliere, vota e televota, alla fine ci siamo tutti abituati a ragionare per eliminazione, a esercitare il nostro potere pagandolo secondo il tariffario ognuno del proprio operatore telefonico.

In effetti è davvero strano, che, anche solo per gioco, l'Italia sia stata capace di far vincere un transessuale prima e un rom dopo, nei due reality più in voga nel bel paese.
Era un sintomo?
Siamo meno bigotti e pigri di quanto ci crediamo di essere?

Forse basterebbe far pagare il voto anche in cabina elettorale.
Dicono che pagare responsabilizza: pagare 20 centesimi a voto forse aiuterebbe a riflettere meglio prima di crocettare?

Bo, tante tante domande.
Me ne era venuta un'altra ma adesso se ne è andata via

Critichiamo tanto l'america, ma forse è l unica nazione che non si affeziona all'idea più comoda e che sa rischiare il tutto per tutto per dare una speranza concreta ai loro figli.

Ps: mi sento molto cittadina donna moderna indipendente emancipata ma senza rinunciare alla mia rosea femminilità, in questa nuova veste grafica, vero?????