mercoledì 18 aprile 2007

FAI UNA DONAZIONE

Allora.
Dunque.
Dunque, ecco, insomma, vedi, appunto ehh… diciamo, si ecco, insomma.
Mi chiedevo.
Una seduta da un’osteopata, che fa rima con omeopata, può arrivare a costare “solo” 85 euro a botta?
E può un osteopatia che costa 85 euro a botta dirti con leggerezza “torna martedì” quando è soltanto venerdì?
Puo un osteopatia che costa appena 85 euro a botta e che ti appena detto che devi tornare martedì quando è soltanto venerdi dirsi cattolico e professare l”amore verso il prossimo”?
No, non puo.
Ancor di più se a quel martedì seguirà un ciclo di trattamenti regolari, almeno due a settimana finche la situazione non si sarà stabilizzata.
Diventerò poverissima.
Chiedo la vostra pietà.
In fondo troverete il mio numero di conto corrente per effettuare una donazione o erogazione liberale a mio nome.
Come casuale scrivete pure “ affinche la signorina Macia possa ancora assicurarsi con regolarità oltre ai trattamenti manuali del rachide anche una ceretta al mese per il resto dei suoi giorni, come è suo diritto”
I diritti sono importanti.
Grazie.
c/c 610 6100 MACIA CHINI

martedì 10 aprile 2007

GENTE ALTERNATIVA

Ho gia avuto gia modo di parlare (anche se poca roba… ma approfondiremo) della Gente Giusta e adesso tocca alla Gente Alternativa, alternativa anche a se stessa.
E’ un raccontino scritto un pò di tempo fa ma che vi ripropongo ora perché il filone che per il momento occupa la mia poco spaziosa testa è “Ideologie e stili di vita: influenze reciproche e nuovi percorsi di riflessione”
E’ un po’ lunghetto, l’ho già scremato e non so se proporvelo in più puntate o darvelo in una botta sola, bo...
In ogni caso, dato che ho fatto dei tagli importanti, vi necessitano delle coordinate per orientarvi.
Solo qualche inquadramento teorico:
Teresa è la pseudo me stessa che vive a milano (la voce narrante)
Eva, l’amica che mi ospita, ma in realtà è la pseduo me stessa che vive in una famiglia di alternativi a qualsiasi alternativa.
Gli altri personaggi sono tutti esistenti, ma non posso dirvi chi sono.
Ed ecco a voi: “L’alternativo alternato”

“Nooo, ma che fai…ma sei folle?” con uno sguardo scelto con cura all’interno della categoria “delusione: l’umanità non ha ancora capito che il mal di testa non va curato ma ascoltato perché sintomo di grandi disagi” si presenta a voi l’Alternativo (lo rincontreremo fra un po’)
Eva mi porta svelta a casa sua.
Mi si avvicina, quasi saltellando, sua mamma.
Mi abbraccia, mi bacia e mi ordina di darle del “tu”.
“Ma come è bello qui…” Ed è vero, è tutto bellissimo, l’aria calda ma non troppo, l’odore di basilico e rosmarino, un borghetto come sfondo…Uao.
Cammino accanto ad Eva che non sembra accorgersi del mio stupore/intorpidimento.
Un uomo dall’aspetto giovanile ma dall’età anagrafica sicuramente più antica dell’aspetto,si muove indifferente tra legna, macchinari strani e animali.
“E’ pronto, dai sedetevi, che vi stavamo aspettando già da mezz’ora”
Cerco una sedia, mi accovaccio e un certo disagio mi attanaglia la gola: 4 cani di ogni taglia sono sistemati sotto al tavolo a stretto contatto con le mie caviglie.
“Abbiamo fatto una bella parmigiana, con melanzane bio, le piadine messicane il tonno a carpaccio, e…..”
L’elenco è lungo e articolato e spesso riecheggia la parola “bio
Davanti a me si siede un ragazzo, credo sia un ragazzo, l’aria però non è propriamente da ragazzo; non mangia con la forchetta ma con uno strano attrezzo di legno, tiene le gambe incrociate sulla sedia e parla poco.
Accanto a lui il signore di prima dall’aspetto giovanile sembra interessato ad approfondire la natura degli ingredienti della parmigiana.
“Non mi sembra che siano bio”
“Ma si Enzo, ti ho detto che le ho comprate da salamita…”
Lui non si convince e con l’aria di chi la sa lunga allontana il piatto da se e lo sostituisce con uno pieno di carpaccio di tonno.
Il ragazzo seduto davanti a me (quello con le gambe incorciate) sembra gradire la scena e aggiunge:
“Le melanzane, anche se bio, sono sempre tossiche io non le mangio da 7 anni”
Non si smette mai di imparare….
“Allora Teresa, da dove vieni?”, mi chiede subito dopo
“Io sto a Milano, lavoro nell’ambiente pubblicitario”
Dico quanto sopra finendo di intossicarmi con l’ultimo morso di quella splendida parmigiana. Quando alzo lo sguardo per rispondere con il solito “Bhè, abbastanza, ma non è tutto rose e fiori” alla solita esclamazione “uao, bello lavorare in pubblicità..”, vedo che non è propriamente quella la reazione della platea.
Il ragazzo alternativo mi guarda pieno di compassione e scambiandosi uno sguardo di intesa con il signore giovanile mi sorride dispiaciuto.
“Sei venuta per riequilibrare le tue energie immagino…Milano ti uccide a poco a poco, tu a che livello sei??”
“Perché anche tu stai a Milano?” dico io.
“Io vivo per e con la natura, pensi che potrei vivere in mezzo all’accecante frenesia milanese?”
Non credo che abbia tutti i torti, però trattarmi come una malata terminale solo perché abito vicino al Po mi sembra un po’ eccessivo.
Eva mi guarda divertita.
“Scusa ma che ne sai di Milano se non ci sei mai stato?”
Non ci credo, sto per difendere Milano…..
“Io ho scelto di vivere nella campagna e di lavorare il meno possibile, curo la mia felicità, e qui non sono l’unico che ha preferito sacrificare il denaro alla felicità”
Non capisco dove vuole arrivare, prima mi scambia con una malata di chissà quale malattia incurabile dell’età post moderna e poi mi vuol far credere che lui ha scelto di non avere denaro perché felice di non averlo.
“Be qualcosa la dovrai pure mangiare…” cerco di argomentare io.
“In campagna non manca niente, c’è tutto quello di cui hai bisogno, mi dispiace dirtelo Teresa, ma si vede già dal colore della tua pelle che sei intossicata fino all’osso, te lo dico perché ti voglio aiutare, smettila di fare cose che non vuoi fare e la mattina ti vedrai piu bella allo specchio..”
La mia espressione è del tipo “l’avevo detto io che quel fondotinta dei cinesi mi faceva troppo pallida…” e infatti cosi rispondo:
“ma no che c’entra, quello è il fondotinta..l’ho comprato dai cinesi la scorsa settimana e quando te lo metti sembra perfetto, poi chissà perché, si ingiallisce ed effettivamente sa di ittero, ma non sono intossicata, te lo giuro…”
“Cosa mangi di solito?”
“Be ma che ne so, le solite cose, panini a pranzo…ma sono buonissimi, poi io non gli faccio mettere mai la maionese, lo so che queste cose fanno male. Certo, delle melanzane non sospettavo niente….ma adesso che lo so…”
Sembra ancora più preoccupato infatti:
“No poverina, davvero non hai idea di come ti stai distruggendo, ad esempio prendi medicine vero? Tipo…Antinfiammatori e cose del genere? Ricorda che i dolori vanno ascoltati non occultati”
“Be, raramente, una moment o un aulin, alternandoli, 1 volta ogni 15 giorni, tipo, non è tanto, la mia coinquilina esce la sera per comprarsi l’aulin, come io esco per comprarmi le sigarette, il nostro motto è : mai senza…”
Rido, mi sembra divertente….
Lui invece si alza dal tavolo, beve la sua tazza di orzo biologico si stende per terra guarda il cielo e fa versi strani, si sarà annoiato….
Ne approfitto per dileguarmi, inizio ad avere un leggero mal di testa…..Se non mi faccio notare forse potrei riuscire a stroncarlo subito con l’ultima moment che mi ritrovo nella borsetta.
Nel frattempo lui si è alzato e parla al cellulare….al cellulare???? Ma non lo sa che le radiazioni fanno male? Sarebbe bene informarlo del pericolo….Lo farò dopo, adesso il mio mal di testa sta diventando eccessivo, e io odio gli eccessi.
Cerco il bagno, ma ho paura che non ci sia, che per il bene della campagna si fa tutto all’aria aperta e cose del genere, in effetti non ho sentito neanche un rumore di sciacquoni da quando sono arrivata…Pazienza dovrò trovarmi un posticino appartato per drogarmi della mia ultima pasticca di nabuprofene (credo che sia questo…)
Con la scusa di fare un giretto per la campagna mi nascondo dietro un arancio dall’aria trascurata (insomma sta campagna la vogliamo curare o vogliamo sparare solo cazzate da mattina a sera…) e piena di sensi di colpa, mai avuti finora per questo genere di azioni, frugo nella borsa con impazienza come una vera tossica in preda a una crisi di astinenza…Ma….non può essere, non cè, non ce l ho…..Oddio, ma come posso sopravvivere, per chi non l’avesse capito, la coinquilina che va a comprarsi l’aulin la sera e la “me medesima”, che invece va a comprarsi le sigarette sono la stessa persona….Sono io….
Oddio si sta avvicinando quello li….ma che vuole….Ha in mano qualcosa…Si, sembra un blister, è un blister…Oh mio Dio grazie…
“forse è tuo, qui di sicuro non c’è nessuno che prende questa robaccia, tieni… E adesso BUTTALA!!!!, Dai che aspetti, forza liberati da questi surrogati di scienza….Liberati”
Afferro il mio blister, e come un tossico sfacciato si fa di fronte alla polizia io decido di nabuprofenizzarmi di fronte a lui…
Ma è scontro….Alla fine vince lui, e con la stessa espressione che vi ho descritto all’inizio della storia “delusione: l’umanità non ha ancora capito che il mal di testa non va curato ma ascoltato perché sintomo di grandi disagi” mi guarda vincitore, e con fare da missionario gira i tacchi sorridendo beato…
Un’altra creatura è salva”.