domenica 28 dicembre 2008

Al mio amico Michele

Alla persona tra le più belle che io abbia mai avuto la fortuna di conoscere.
Al mio miglior amico telematico
Ai segreti rivelati e a quelli tenuti per se
Alle lezioni filologiche di siculo-milinese
Ai suoi commenti puntuali ai miei pensieri
Alla sua libertà di pesiero e di spirito
Alla sua inimmagginabile forza
Al suo esempio di battitore coraggioso
Al suo sorriso
Al suo cuore pulito
Ai suoi genitori

A Blaiz che ha scoperto per primo cosa c'è dopo... troppo avanti anche in questo
A bleiz che non ha voluto aspettare
A te amico mio, il mio arrivederci.

ti voglio bene

martedì 9 dicembre 2008

Prima reazione

Il "faccia libro" sta fagocitandoci...
Reagiamo, fino a che ci è possibile.

Pensierini

1) mai come quest'anno ho desiderato avere un piumino di vere piume d'oca, perchè fa troppo fredo, troppo per la mia debole epidermide (che non sa reagire)

2) ho girato per trovarlo, ma alla vista del prezzo che lo accompgna, il mio desiderio si è ritarato su un piumino sintetico, che come ha starnazzato la commessa: "e' davvero molto leggero, una vera piuma", quindi se sempre di piuma si tratta...

3) non l'ho ancora comprato

4) l'intrattenimento musicale ambulante a Milano, in centro, è stato affidato ai peruviani/ecuadoriani, che hanno messo su delle band, con tanto di vestiti indiani e amplificazione da concerto stile "primo maggio" da fare invidia pure ai poo (pu).
Che ci sia dietro la mafia sudamericana? Pagano delle tangenti alla letizia?
Era gia scritto nel piano di lucio gelli?
Strano, molto strano...

5)ho dei fiori accanto, in un vaso approntato per l'occasione, che puzzano di piccioni morti, ma non c ho voglia di alzarmi per buttarli, perchè fa troppo freddo

6) mi è spuntato un neo stamattina, dovrei andare dal dermatologo?

7) Luxuria mi ha rotto le palle

8) Ma dato che sto saltando la pausa pranzo, potrei uscire un'ora prima?

9) Mi si stanno esaurendo gli spunti di riflessuione

10) sono del tutto finiti

giovedì 30 ottobre 2008

Prima le gatte o le gattare

Il Giovane Holden si chiedeva dove vanno le papere quando il lago si ghiaccia, in inverno... dove vanno?
Io da un pò di tempo mi chiedo perchè ai gatti piace il pesce se odiano l'acqua?
Come hanno fatto a diventarne ghiotti se non ne hanno mai pescato uno?
Forse prima dei gatti sono nate le gattare?

Altro punto all'ordine del giorno, aggiunto in un secondo momento.

Ho capito qual'è la reale differenza tra il sud e il nord.
Principalmente la natura dei sensi di colpa.
Al sud il senso di colpa è legato più a questioni morali, legate alla cultura cattolica
ad es. non ho curato mia madre anziana, non ho ringraziato il mio vicino di casa per la bomboniera del battesimo del figlio ecc...

Al nord il senso di colpa nasce dalla mancata produzione.
Se non si produce qualcosa di concretezza tangibile, il cui valore possa essere misurato in base allo spazio che occupa, allora il senso di colpa si fa strada nella mente di chi è venuto meno alla sua funzione principale: la produzione di beni.

Si potrebbe dire, e questa non è una novità, che il nord è pesantemente influenzato dal protestantesimo, più precisamente dal calvinismo, che per piu di un pensatore del secolo scorso, è anche stato uno dei fattori propulsivi del capitalismo moderno.

Al nord il Dio esige, pretende: è il tuo datore di lavoro, al sud Dio è sofferenza e amore: è il padre.

Il calvinismo basa la sua teoria religiosa sul concetto di predestinazione, tutti siamo gia predestinati alla salvezza o alla dannazione, ma come si fa allora a capire in quale categoria Dio ti abbia infilato?

Lo capisci dal successo che hai avuto nella vita, se sei ricco, vai in paradiso, quindi se produci vai in paradiso, se sei povero, non ti meriti che l'inferno.

cito wikipedia

"il segno della grazia divina diventa visibile e sicuro: è la ricchezza, il benessere generato dal lavoro. Anzi il lavoro in sé acquistava il valore di vocazione religiosa: è Dio che ci ha chiamato ad esso. È quindi il beruf, il lavoro e il successo che ne consegue che assicura il calvinista che "Dio è con lui", che egli è l'eletto, il predestinato.

Di conseguenza il povero è colui che è fuori dalla grazia di Dio. Chi sa quali colpe egli ha commesso per essere stato punito con la povertà. La figura del povero, che nel medioevo cristiano e cattolico era la presenza di Cristo, lo strumento per acquisire meriti per il Paradiso, ora è invece il segno della disgrazia divina. Le torme di mendicanti cenciosi e ladri che ora assediano nel '500 le strade della città impauriscono i buoni borghesi. Ad ogni aumento del prezzo dei beni alimentari può scatenarsi una sommossa. Essi quindi verranno relegati dalle autorità cittadine, spesso con la forza, negli ospedali che divengono i luoghi di raccolta di ammalati, vagabondi e poveri
".

Questo per dire che a lavoro, essendo l'unica vera cattolica del gruppo, sostengo fervidamente la protesta degli studenti, perchè non vedo nel taglio dei fondi la vera spinta alla produttività, come invece i calvinisti che mi circondano non fanno altro che sostenere.

Il gradimento di Brunetta al nord cresce a dismisura.
Alla sola parola fannulloni, qui si alza una ola che infiamma il cuore della Moratti, certi come sono, i milanesi, che questi infami si trovino tutti al sud, impeganti a pregare un Dio assistenzialista, che, mosso da carità cristina regala ciò che viene chiesto, non come il Dio meritocratico del nord, che concede solo su obiettivi realmente raggiunti.





martedì 30 settembre 2008

Trappola per scarafaggi

E' difficile mollare l'osso, abbandonare il passato,
guardare con fierezza al futuro.
Mi immagino come uno scarafaggio che è incappato in quelle trappole per insetti con la colla alla base che ti improgiona le zampette; magari riesci a tirarne fuori una, anche due, ma le restanti (saranno in tutto 6?) non ce la fanno, ma lui tira e tira ancora una volta, finche sfiancato muore con due zampette fuori (il futuro) e le altre 4 dentro la colla (il passato).
Un'altra immagine che mi viene in mente per spiegarvi come sto:
mi sento come una padrona di un cagnolino (stronza), che tenta di abbandonarlo e poi scappa veloce per non farsi seguire, ma quello resta li, dietro di lei, con il musetto affettuoso e la testa girata di lato e le orecchie basse, e che deve fare la padrona? C'ha provato, ma non è cosi stronza come credeva e se lo ripiglia in braccio e via andare.
Non è il passato con le persone dentro che non riesco a lasciare, ma è proprio la paura di abbandonare me stessa per una me stessa che ancora non vedo.
Ed ho paura che questa paura mi paralizzi come lo scarfaggio di cui sopra.

Ma forse è questo grigiore invernale a farmi stare cosi, magari mi passerà.

Mi consola comunque sapere che qualcuno, a me caro, in questo momento è felice come non le era dal suo prime se perchè forse, anche solo per un attimo, è riuscito a tirare fuori tutte e sei le sue zampe dalla colla e... ne è valsa la pena.

lunedì 15 settembre 2008

In odore di santità

C'è chi cerca il senso delle parole, c'è chi di parole non ne ha piu, chi se le inventa, chi se le dimentica, chi le ingoia e chi le sputa, c'è anche chi le canta e chi le stona.
Io ve le scarabocchio
Nel giro di un fine settimana ho:
1)cambiato casa
2)provato pentimento per aver lasciato la casa vecchia alla coinquilina vecchia
3)diventata convivente, ma senza convivente
4)firmato il contratto della casa vecchia anche se c'ho gia la casa nuova
5)litigato con patty
6)fatto pace (commovente) con patty
7)litigato con A. (perchè la sua parte di armadio non è coperta dalla tendna)
8)litigato nuovamente con A. (perchè vuole cambiare la parte di armadio che gli avevo assegnato, per il motivo di cui sopra)
9)litigato con A. (perchè ha speso troppo per la tendina del bagno)
10)litigato con A. (perchè il frigorifero era a 2, e lui lo voleva a 3, altrimenti le birre come si raffreddano in 15 minuti???)
11)lavorato
12)detto a un mio amico che sono meglio io
13)fatto una spesa di 200 euro, dopo aver detto erroneamente "sta volta pago io"
14)intotolato il mio 70 esimo post "in odore di santità" anche se non c'entra niente.

Ciao a tutti amichetti virtuali.
Ma avete capito chi è Macia alla fine?

venerdì 5 settembre 2008

Il macia profilo

TIPO ENT

Orientamento: Estroverso
Funzione dominante: Intuizione
Funzione d'appoggio:Pensiero
Funzione terza: Sentimento
Funzione inferiore: Sensazione
Tendenza:Percettiva



Questo tipo è un amante delle innovazioni, delle nuove idee e dei nuovi progetti. Prova un grande entusiasmo e trova una grande energia quando può affrontare queste novità. Riesce a trasmettere questo suo entusiasmo anche agli altri. È una persona che può affascinare, è amichevole e spesso spiritosa. Ama essere al centro dell’attenzione ed è un ottimo comunicatore. È anche un eccellente negoziatore. Non tende a giudicare le persone o le situazioni, bensì a “percepirle”. È quindi molto aperto e flessibile. Dispone di ottime capacità di adattamento. Preferisce trovarsi in situazioni che lasciano la porta aperta a possibili cambiamenti o modifiche. Questa tendenza può essere pericolosa per il tipo intuitivo perché rischia di portarlo a rimandare le decisioni o a cambiare continuamente posizione. Se supera questa difficoltà, di cui spesso è consapevole, tende a essere un ottimo stratega, capace di decidere con pragmatismo e spirito critico. È aiutato in questo dal pensiero, che è la sua funzione ausiliare. Ama risolvere i problemi. Affrontare gli ostacoli e le difficoltà rappresenta l’alimento che stimola la sua fantasia e immaginazione. È una persona indipendente, individualista e non conformista. Non entra generalmente in conflitto con le norme. Semplicemente riesce ad adattarsi ad esse. Una sua caratteristica piuttosto marcata consiste nell’odiare la routine o fare sempre la stessa cosa. Ha bisogno di cambiare, dello slancio e dell’energia che il cambiamento porta con sé. Tende però d alternare fasi molto intense a periodi di stasi. Dato che la sua funzione inferiore è la sensazione, è spesso portato a trascurare dei dettagli importanti. I dettagli infatti lo infastidiscono e lo annoiano. Questa manchevolezza può portarlo a non realizzare le sue intuizioni e le sue idee e a sprecare la sua energia e il suo talento. La mancanza di giudizio e disciplina possono portarlo a farsi la fama di una persona poco affidabile, che parla tanto ma combina poco. Sul piano del lavoro è più adatto ad avviare dei progetti che a stabilizzarli. È comunque una persona spesso molto dotata e in grado di occuparsi di quello che le interessa. Nelle relazioni di lavoro non ha particolari problemi. Pur non essendo molto interessato ai sentimenti delle persone, sa essere equo e farsi apprezzare.

Grazie al mio amico Blaiz
blazar.tumblr.com/post/48190688/sono-un-tipo-ent (non riesco a mettere i link...eppure lo sapevo fare)

mi sono conosciuta meglio, a proposito: hai visto blaiz siamo omotipi!!

E voi???

Fate il test sono curiosa di sapere se esce a tutti la stessa cosa...

http://www.altamira.it/html/test_psico/test.asp?cmdG=I

sabato 9 agosto 2008

Il profumo del lusso di provincia

Cosa vuol dire fare una vita di lusso?
Cos’è il lusso? Uno stile di vita o solo il suo costoso output?
Stamattina in una enoteca vicino casa mia, non a Milano, ma nel lembo piu meridionale del sud italia, mi sono accorta di alcune cose che voglio condividere con voi.
Un tale C°°°°, noto dentista della zona e perciò noto arricchito a discapito dei sorrisi della gente, si trovava contemporaneamente a me (povero lui!!!) in questa enoteca appunto.
Si aggirava nervoso tra le bottiglie di vino dai venti euro in su” che ormai da qualche anno Antonio, proprietario dell’ enoteca, ha aggiunto a quelle piu popolari che prima la facevano da padrone.
Il noto professionista, confuso dalla diversa esposizione delle bottiglie, chiede ad antonio di consigliargli qualcosa per la sera che stava per arrivare.
Antonio, abusando del termine “interessante” e persuadendolo della bonta’ del vino cileno, fa leva sulla propensione del dentista a sposare a occhi chiusi, tutto ciò, che per le piu svariate ragioni è al primo posto di una qualunque classifica, senza preoccuparsi dei criteri per i quali il primo classificato sta li e non all’ultimo posto.
E cosi gli consiglia un vini cileno, dalle oscure origini, ma medaglia d’oro di una classifica, a lui sicuramente ignota.
Per la modica cifra di 160 euro, pagata grazie al tartaro scalpellato di una bocca qualsiasi, il dentista acquista 4 bottiglie di vino e se ne va gongolando, insieme ad Antonio, che lo segue guardandolo come un pollo allo spiedo che gira su stesso.
Uscendo, tra l’altro, il pollo allo spiedo, invece di lasciare la fragrante scia del rosmarino sposato all'aglio, ci ha regalato la scia di un altrettanto noto profumo, molto in voga in certi ambienti, che la mie narici hanno schedato all’istante: comme de garçon, annata 2005.
Ecco, cos’è a sto punto il lusso?
Il lusso, ancor di piu, di provincia è questo.
E’ ostentazione del piu bieco conformismo, della piu bieca fiducia nelle classifiche stilate da gay divertiti
I lussuosi hanno imparato a delegare il loro spirito critico, il loro gusto a qualcuno che di professione sceglie per loro, che sia uno stilista, una cantina o un disegnatore di auto non ha importanza.
Orfani della dote che piu ci differenzia dalla razza animale, la facolta di scegliere e discernere, di assumersi la responsabilita’ di una personalissima scelta, in poche parole del libero arbitrio, si aggirano tra le classifiche stilate dai giornali di settore, che come cani guida gli indicano il percorso.
Buone vacanze a tutti.

mercoledì 30 luglio 2008

BONNE VOIAGE

L'afa mi sta facendo evaporare il cervello, quel poco che resta.
Mi preparo per il mio ritorno al passato.
Tornare a casa per le ferie è diverso che fare le ferie.
Ho sempre pensato che è davvero una fortuna non dover fare le "ferie", cioè non dover:

1) Prenotare con mesi di anticipo per avere il 9% di sconto

2) Fare un figlio prima di partire (cosi almeno lui non paga e si ammortizza meglio)

3) Capire cosa del "tutto incluso" non è proprio tutto incluso

4) Doversi svegliare tra le 7 e le 9 e 30 per non perdere la colazione "continentale o americana" che, con buona pace dei trigliceridi, dovrebbe consentirti di ingrassare, tra le 8 e le 10 del mattino, di quei 200 /300 etti al giorno.

Ovvio che non sto considerando le ferie "fighe", quelle all'avventura, che, invece, avranno tutti altri effetti colleterali (da non sottovalutare a mio avviso).
A scopo esemplificativo, uno per tutti:
Le reazioni allergiche e psicologiche al contatto o alla semlice vista degli insetti giganti, carnivori e non.


Cari miei telespettatori, dunque, evviva le "non ferie"!!!

Anche se ieri ho litigato perchè:
" Ma dai, sempre le stesse cose, ma che palle, co sta storia che si va a casa non riesco a vedere mai niente in giro... Tre peli ha il porco il porco ha tre peli... Basta dal prossimo anno si va in tailandia in bicicletta senza freni"

giovedì 24 luglio 2008

Preghiamo insieme

Credo alla stanchezza
Credo all’inquinamento marino
Credo all’ipocrisia degli uomini (tutti)
Credo al tema natale
Credo alla mia cervicale
Credo ai miei punti neri
Credo alle mie scarpe nuove, rosse
Credo alla mia pancia
Credo alla pazzia
Credo alla noia
Credo a S. Lorenzo
Credo alla parmigiana e a sua sorella norma
Credo alla nostalgia e alla saudade
Credo che fra un po scriverò il mio testamento biologico
Credo che fra due minuti sarò costretta a interrompere la mia pregherai
Credo che adesso metterò “safari” di cherubini Lorenzo
Credo di aver finito.

martedì 22 luglio 2008

Raccolti fondi da aziende

Tra le modalità di raccolta fondi da aziende verso le associazioni la piu usata risulta essere la donazione vincolata al progetto....

Il mio collega mi ripete la sua parte di presentazione che domani dobbiamo fare a circa 50 soci e io mi secco.

Così vi scrivo facendo ogni tanto "si si" con la testa.

ahi ahi se ne è accorto.

Pensa che chatto e io gli ho detto che non è vero.

Ragazzi fra quasi una settimana manderò i miei neuroni al mare, scalpitano questi bastardi, ma li devo tenere buoni almeno fino a domani.

Ma dove siete, mi mancate.

Panella e tu dove sei?

mercoledì 9 luglio 2008

IN POCHE PAROLE

In poche parole sta sera mi sento come nei peggiori venerdì vuoti del mio periodo universitario.
Quelli brutti, quelli con l ansia di non trovare nessuno con cui uscire.
Stupidamente mi facevano sentire una socialmente fallita.
Me ne stava accucciata nella stanza a spulciare frenetica il telefono, cercando di non inciampare nelle trappole della solitudine.
E cosi mi ritrovavo in locali a bere del vino, buono o cattivo, per dimenticare la/il malcapitato della serata, utilizzato solo per non pedere punti nella mia tessera della mondanità.
Non capitava spesso, per fortuna, e da tanto non mi succedeva piu, ma sta sera non so, in poche parole, sembra che l'insofferenza abbia avuto la meglio.
Adesso sono fin troppo selettiva per dedicarmi allo spulciamento della rubrica.
Meno male che Davide ha colto il mio SOS e sta per arrivare.
Non ce l avrei fatta a subire le risate della gente parcheggiata al mom, sotto casa mia, sta sera, ne volevo far parte.
Mi metterò la canottiera a righe tezenis a righe bianche e blu.
Vado a depilarmi le ascelle.
Buona notte

lunedì 30 giugno 2008

ESPERIMENTI IN LABORATORIO

Chiacchere inutili tra donne colleghe non amiche

Ironia persa nelle risacche della medicrità che

ormai ammuffita, ritorna indietro a cercar padrone.

Scarpe appuntite di tacco e di punta mirano verso il mio ego,

rassegnate giran su stesse a cercare altrove la sfida.

Invecchiata dall'inerzia aspetto che i miei, di tacchi,

mi portino laddovè stamattina ho lasciato cuore e biglietto,

ancora da obliterare.



Macia 2

domenica 8 giugno 2008

NOIA CITTADINA

M. Piove anche oggi.
D. ma va?
M. si, è un mese e mezzo che qui piove.
D. Ah.... ora vado però, c'è la gatta che vuole i croccantini
M. ma perchè gli dai i croccantini?
D. E che gli devo dare? tagiolini alla ZARA?
M. ummm va bo...
D. be ciao allora, ci sentiamo su msn
M. ok...Aspè, ti dovevo dire una cosa
D. cosa?
M. E ora non me lo ricordo, però era importante
D. Quando te lo ricordi me lo dici..Ciao
M. No no me la sono ricordata..Mi sono messa lo smalto ai piedi...Rosso
D. Interessante, io ho comprato un mascara azzurro...
M. Bene mi sembrava importante condivedere queste informazioni, se dovessi morire bruciata e restassero solo i piedi, puoi riconoscere il mio cadavere dal colore delle unghie
D. si e tu ovviamente dal mascara azzurro che mi colerà fin sui piedi, visto il caldo che avrò sprigionato.
M. mangiatevi un croccantino anche per me.
D. Ok, ciao

venerdì 6 giugno 2008

CONTRASTI


Oggi, venerdi 6 giungo, prevedo sarà una giornata di cacca.

Come farò a sostenere i "ciaoooo!!!!!" "buondiiiiii!!!!" "ma che bello!!!!!!!!" della mia superconcitata/agitata collega, nonchè riuscitissimo esempio di "donna del fare"?



Be... cercherò di tapparmi le orecchie coi miei stessi pensieri.

Però prima di fare il primo passo sulla cacca odierna, mi rimetto a voi:

Guardate la prima foto della donna.

Guardate la seconda

Cosa notate?
Vi do una mano, concentratevi sulla spilla.

Forza...Uno alla volta plis.

giovedì 29 maggio 2008

A me ricordi il mare

A me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
Ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene
Ci sono validi motivi per cui dovrei evitare di dirtelo
ma dal momento che mi scrivi dirò
che l'ho capito da subito
perché sei?
perché sei tu che quando arrivi sorridi
e a me mi gira benissimo
e sempre tu che se decidi ti giri
e mi pugnali in un attimo
così succede che mi pare che va bene
e invece non va
e se migliora allora peggiorerà
oppure
sono sicuro che va male arrivo di là
e te lo dico tu mi dici "ma va"?
e ancora
a me succede che va bene
e invece non va
e se migliora allora peggiorerà
oppure
sono sicuro che va male arrivo di là
e te lo dico tu mi dici "ti va"?
ma io così non vado avanti
Mi ricordi il mare
non per i riflessi
per il sugo andato a male
il qualunquismo dei discorsi
sotto l'ombrellone
il sudoko che non torna
e quello che era scritto a penna
è già da cancellare
è come l'amore
va di tasca in tasca come l'accendino vuole
ti ritorna quando non hai niente da appicciare
se escludiamo il poco che rimane
ancora ancora ancora
Baci, baci ed abbracci
che diventano lacci
e più diventano stretti
più nascondono impicci
come un cane ti accucci
sui tuoi poveri stracci
e piano piano vai giù
come un programma di Socci
piano piano vai giù
ma poco dopo risorgi
solo che non ti accorgi
dei sorrisi posticci
dei pensieri che scacci
delle cose che lasci
per banali capricci
Mi ricordi il mare
Non per gli ombrelloni
Per la fila in tangenziale
Il malfunzionamento del mio condizionatore
la discesa libera sui sassi senza aver le scarpe
per fare i fricchettoni
Questo è un po' il sapore
del tutto compreso
inclusa la consumazione
io l'ho già bevuta
eppure ho ancora troppa sete
soprattutto quando tu mi uccidi
ancora ancora
Quello di chi si trattiene
a me ricordi il mare
e non per le vacanze
che abbiamo fatto insieme
ma per il tuo ondeggiare
tra il gesto di chi afferra
e quello di chi si trattiene

venerdì 16 maggio 2008

HIC SUNT LEONES - SECONDA PARTE

Ecco ho trovato quello originale,
ve lo riposto, anche se ricorda un pò "la tecnica dell'orso"...
Tanto non mi legge piu nessuno, posso ripetermi quanto voglio...
E per quei pochi....buon fine settimana.
ma che è successo, dopo le elezioni vi siete trasferiti tutti in Spagna?
Ma....

Ok, ci siamo. Ore 8 e 10. Faccia pulita, ascelle deodorate, gessato grigio su sfondo nero, scarpa più alta del solito e intestino chiacchierone. Il giro milano dell’atm mi ha consigliato di salire su uno sconosciuto 16, scendere a Piazza Missori , infilarmi sottoterra per comprimermi dentro un treno della metropolitana e scendere a Maciachini, o meglio “Maciacchini”come mia cugina, partenopea, mi ha insegnato a pronunciare.….Fa un po’ freddino… Colleghi, pausa pranzo, pausa sigaretta, pausa caffè.Incespicando sui miei timori mi avvio verso quell’ originale, inedito, agognato, “primo giorno” di lavoro. Il tram è pieno di occhi bassi che guardano o leggono fogli di ogni genere, i miei si perdono nell’assenza di reciprocità.
Arriviamo in fretta a Piazza Missori, scendo educata dietro una delle tante cravatte vaganti e precipito, con il cuore in gola, sotto terra. Tra scale mobili, giornali gratuiti che vengono afferrati al volo, controllori svogliati e gambe svelte, mi ritrovo ad ascoltare il chiacchiericcio della gente attorno.



Mi capita una cosa strana, però, non li capisco. Continuo ad origliare… “ No Luigi, bisogna individuare e monitorare i needs e i requirements del cliente perché sistemi non saranno prelodati di alcun software.”Bo… Mi divincolo dalla morsa e corro via.
Penso alla mia terra promessa, quei mille euri da trasformare in potere di mercato, in compro ergo esito, in “voglio quel tramezzino e anche una spremuta d’arancia fresca e anche….quel ferrero rochè laggiù”.
Nel tragitto che separa la mia vecchia esistenza da quella nuova,il sud dal nord, l’ozio dallo zelo, rimpiango già il mio divano, le due di pomeriggio, il caffè con la cremina, beatuful come ninnanna.
Via Zara 48.
Salgo le scale, ogni gradino una paura in più.
Guardo l’orologio: le 8 e 40. “Ciao” Dal fondo della stanza due gambe si agitano venendomi incontro “quello è il tuo desk, ti skilleremo day by day, il capo ha una task ma per qualsiasi issue fai un fischio, benvenuta in WSD”.
Ho come l’impressione di aver capito davvero poco di quel poco che mi è stato detto, ma che lingua parlano a Milano? voglio già andare via.
Allora…
Per prima cosa mi tocca cercare il mio desk, sarà mica quella scrivania vuota e triste?
Mi ci avvcino, temendo che da un momento all’altro qualcuno mi possa skillare alle spalle…
Ma che vorrà mai dire? E se avessi delle issue non sarebbe meglio chiamare un medico?
Ciao piacere sono Flanny, mi occupo dell’avvertising, intention to buy".
Si presenta la mia vicina di desk
"ti ho appena forwardato un documento incomincia pure a markapparlo, mi aspetto un fedbak dopo l’overlunch”.
La sintassi si fa sempre più oscura, insicura faccio un cenno di intesa con il capo.
Le mie orecchie incredule non sanno come criptare quei messaggi cifrati.
www.atm-mi.it.
Orari metropolitane.
Linea 3 verso San Donato, forse ce la faccio a tornare al mio divano prima delle 10.
La tentazione è forte.
Mi alzo, mi giro verso Flanny “ Flanny ti spiace se markappo il documento domani? mi è venuta una issue, la terza in un mese forse è meglio che mi faccia vedere da un doctor before che qualcuno mi possa skillare addosso, sai può essere pericoloso. A proposito, non so se di feedbak in questa stagione se ne trovano, ma se lo dovessi trovare te lo procuro, ti giuro, entro il prossimo overlunch, a questo, mannaggia non posso partecipare, non ho portato il costume. Scusa puoi forwaradare i mei saluti al capo dopo che avrà finito di fumare la sua task? Thanks all boys”.
Ore 9 e 10, mi ci vuole proprio un bel ferrero rochè, al tramezzino ci penserò domani.

martedì 13 maggio 2008

Hic Sunt Leones

Ragazzi miei, ma da quanto tempo non vi scrivo?
Volevo scrivere un post sul catastrofico esito elettorale, ma ancora devo maturare le parole più adatte; nel frattempo vi posto una cosa che avevo scritto per un particolare evento e che per caso mi sono ritrovata fra gli occhi in questa tarda serata di martedì sera, e mi ha fatto sorridere.

ecco a voi.

Ok, ci siamo. Ore 8 e 10. Faccia pulita, ascelle deodorate, gessato grigio su sfondo nero, scarpa più alta del solito e intestino chiacchierone. Il giro milano dell’atm mi ha consigliato di salire su uno sconosciuto 16, scendere a Piazza Missori , infilarmi sottoterra per comprimermi dentro un treno della metropolitana e scendere a Maciachini, o meglio “Macicchini”come mia cugina, partenopea, mi ha insegnato a pronunciare.. In tutto 5 km e 800 metri, tempo previsto 20 minuti, sarà….
Una vetrina alla fermata del tram mi restituisce un’immagine sconosciuta a me stessa, insolita, “curiosa”. Mi fermo a guardare quello sguardo riflesso, oddio, è paura quella che riconosco? Colleghi, pausa pranzo, pausa sigaretta, pausa caffè….Ho paura, si è vero, tremo all’idea di affrontare questo rito di passaggio, dalla pausa -vita durata 28 anni alla pausa giustificata da qualcos’altro da fare, di cinque, 10 o mezz’ora di tempo, al massimo
La gente disturba i mei timori spostandosi con foga verso il ciglio del marciapiede, quasi ad aspettare i soccorsi dell’Unicef in un paese defraudato da guerra e carestie. Ok, d’accordo, è arrivato il tram…mettiamoci in fila, con calma però…
Una vecchietta con la collana di perle al collo e carrellino della spesa annesso si lamenta della staticità della gente che non accenna spostamenti al suo passaggio. Arriva il mio turno e incespicando sui miei timori mi avvio verso quell’ originale, inedito, agognato, “primo giorno” di lavoro. Il tram è pieno di occhi bassi che guardano o leggono fogli di ogni genere, i miei si perdono nell’assenza di reciprocità.
Arriviamo in fretta a Piazza Missori, scendo educata dietro una delle tante cravatte vaganti e precipito con il cuore in gola sotto terra.
Tra scale mobili, giornali gratuiti che vengono afferrati al volo, controllori svogliati e gambe svelte, mi ritrovo sotto l’ascella, dai validi argomenti, di un ragazzo con gli occhi ancora appiccicati di sonno. Devo dire che la situazione non è proprio delle migliori, il braccio del ragazzo non perde la presa . Io vivo quei minuti nell’attesa che il formicolio, naturale conseguenza del perdurare di una tale posizione degna di abu graib, abbia il sopravvento, ma invece no. Lui orgogliosamente, con aria di sfida, sceglie di soffrire fino alla fine. Ma ecco che, come un’emigrante dal ponte della nave scorge l’america, io dalla mia zattera metropolitana scorgo la scritta nera su cartello giallo“maciachini”….Saluto l’ascella e corro via. Via verso la mia terra promessa, verso quei mille euri da trasformare in potere di mercato, in compro ergo esito, in “voglio quel tramezzino e anche una spremuta d’arancia fresca e anche….quel ferrero rochè laggiù”, si eccomi.


Continua domani, l altro pezzo ce l ho in ufficio.
Buona notte

martedì 8 aprile 2008

La storia siamo noi

I più colti li chiamano nordafricani, denotando le proprie capacità logico spaziali, i meno eruditi si limitano ad appellarli extracomunitari, caricando un semplice sostantivo di significati oscuri e sinistri, al sud, invece, è con il termine marocchino che si fa di tutta un erba un fascio: Marocchino = dalla pelle scura (ovviamente ci ricadono nel mucchio anche quelli troppo abbronzati, praticamente metà della popolazione)
Qualunque sia il sostantivo/aggettivo utilizzato, ormai siamo tutti liberi di poter esclamare “O mio Dio che paura…. non posso più uscire da casa, con tutti quegli extracuminatari in giro!!! Io non sono razzista, non è che…. Ci sono quelli onesti che…Ma…”
Insomma è sempre più comune sentire frasi di questo tipo che fanno da apripista a discorsi sul tema dalla durata variabile.
Si, mi è capitato per ben 3 volte nel giro di due giorni:
La prima volta alla prova di un corso di inglese, voi direte, ma pure al corso di inglese…
Si.
Prima si parlava di Milano, cosi genericamente, poi una ragazza siciliana ha iniziato a decantare le lodi della Sicilia: cibo (cannoli, melanzane e cassata, mare (con gli scogli e senza scogli) per chiudere sugli immancabili “profumi e colori” che hanno trovato tutti d’accordo.
Dopo di che le hanno chiesto dove abitava ed ecco che si è acceso il dibattito.
Abitava in una zona di Milano dove ormai da qualche tempo “non si puo piu uscire di casa, io mi faccio venire a prendere e a portare, non sia mai che…” A questo punto, una signora di Milano traduceva mentalmente il suo “si….Che schifo…Sono davvero un pericolo” con un più elegante “ In effetti la situazione sta degenerando, si deve trovare un modo corretto di fare selezione”.

Perché ovviamente l’Italia non vuole buttare via dal proprio territorio quelli pagati a cottimo nei campi di pomodoro, le badanti che un domani andranno a pulirgli il culo, le domestiche indiane tanto brave a stirare le camicie dei mariti, insomma tutti quelli che mettono una pezza alla nostra disgregazione sociale, ammortizzando il colpo di una società incapace di essere veramente moderna e di rinunciare, senza nostalgiche virate, alla tradizione italica in favore di un sana emancipazione dalla chiesa e dalla famiglia.
Non è capace.

Secondo episodio e direi ultimo.
A pranzo una mia cara amica ha tirato fuori la solita storia, raccontando di quando delle orde di arabi (valenza etnografica, sta volta) l’hanno perseguitata con lo sguardo fin alla porta di casa sua.
E io ci credo, signori, mica non ci credo, o non sono d’accordo con lei, avrei avuto paura anch io, però non riuscirei mai a dirlo senza sensi di colpa.
Mi sentirei in colpa a fomentare altri insicuri a dire lo loro sulla situazione INVIVIBILE in cui siamo costretti a vivere e poi perché credo, come già cantava De Gregori che sono gli altri a farti sentire insicura per convincerti a rimanere chiuso in casa quando viene la sera per uscire solo a votare chi ti garantisce che la sicurezza è al centro del suo programma elettorale.
Come i pubblicitari, loro lavorano sui bisogni, i politici sull’insicurezza, lo so non dico nulla di nuovo, infatti mi fermo, ma prima eccovi la canzone di cui vi parlavo:

E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.

giovedì 3 aprile 2008

Dove sono?


Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?


Secondo me sto sito è manipolato da Di Pietro....
L'unica cosa certa è la lontananza dall UDC, sulla stretta vicinanzia con l' IDV avrei qualche dubbio.

E voi?

Che vi è uscito

giovedì 20 marzo 2008

Sistemate gli step


C'è chi finanzia la cooperazione internazionale, c'è chi finanzia l'ambiente, chi la protezione degli animali, IO FINANZIO LO SPORT.
Si, ci tengo a versare annualmente una cifra che va dai 700 euro dei due anni prima( tutto compreso: vapori, fanghi, piscina, idromassaggio e specchio indulgente) ai 300 di quest'anno( segnato da un corposo taglio alla spesa pubblica: niente sauna, niente piscina e niente idromassaggio, specchio con neon "trovacellulite" alle spalle).
Bene, ieri, dopo il primo mese e mezzo di finanziamento probono, quello che si fa con il cuore, senza pretendere nulla in cambio, la mia quasi collega Patrizia mi ha trascinato sul campo per vedere che fine hanno fatto i miei soldi, e si, perchè bisogna pure donare con gli occhi aperti, donare con coscienza, e ogni tanto verificare che la tua generosità si andata a buon fine.
Ed è con questo spirito che ieri ho messo piede in palestra, ma...:
1) la borsa occasionalmente creata per l'evento era sprovvista di...calze e maglietta a maniche corte, bene, usciamo e andiamo a comprare da tezenisi maglietta e calzini
2) Ohhh...NOn ho le lenti a contatto, come farò a zompettare davanti allo specchio senza farli cadere dal naso? Bene, leviamo gli occhiali e andiamo a comprare le lenti (no, non le ho comprate, la lezione stava iniziando)

Senza occhiali (- 6 gradi) mi avvio incerta verso la "stanza" corsi (4 metri per 4 recintata da un finto spartitraffico stile gazebo estivo), utilizzando la mia quasi collega come un cane guida per cechi.
Mi accomodo in prima fila, quasi attaccata ad Homar, che non so che faccia abbia, ma che ricordo benissimo come parla (ci avete mai fatto caso che preti e insegnanti di fitness hanno sempre lo stesso tono, ipnotico catartico, entrambi che invitano al sacrificio e alla soffenza?).
Inss inss insss zump zumo zump.
"Bene iniziamo ragazze, forza ragazze, brave ragazze, un ultimo lavoro ragazze vi chiedo un ultimo lavoro".

Odio la musica da fitness, odio il tono da fitness, odio la compiacenza da fitness, e le parole:

allenare
brave
ultimo lavoro (che pii ti prendono sempre in giro, perchè ricominciano a contare di nuovo, quando ti avevano promesso un'immediata fine alla tua sofferenza)
forza su con le gambe
sistemate gli step

odio la puzza del fitness

Bene, ho la coscienza a posto, adesso so a chi ho donato e continuerò a farlo con fiducia.

Amo finanziare ciò che odio, mi fa sentire una vera dama di benificenza.

Adsso di che parliamo?
Oggi mi istallano internet a casa e anche la tv di alice, solo che mi sono accorta che il mio pc scascione non ha il cd rom funzionante e allora come faccio ad istallare alice?
Avete meno di due ore per elaborare una soluzione reale, si accettano anche ipotesi di verificare.

Ahhh un altra cosa, RICORDATEVI DI FIRMARE NELLA VOSTRA DICHIARAZIONE DEI REDDITI( per quelli che possono vantarne una) PER IL 5 PER IL MILLE AL NONPROFIT, NON VI COSTA NULLA MA AIUTA CHI AIUTA (minzica che spot...).

Ve ne parlerò piu in la.

Bene ciao e buona pasqua

mercoledì 12 marzo 2008

SULLA STRADA (3)

Lui si abbassò istintivamente, come a voler schivare il suo sguardo che invece, dopo la mezza piroette, si posò a terra, risparmiandolo.
Rimase a spiarla da lontano, ma non troppo.
Sarebbe bastato che lei voltasse il viso di 30 gradi, in trigono col suo, per stanare il suo nascondiglio.
Doveva assolutamente cambiare posizione, spostarsi almeno dietro quel Suv nero.
Fece un passo poi un altro, ancora quasi parallelo al terreno, si spostò a fatica raggiungendo il Suv, che, per la prima volta in vita sua, benedisse per la sua magnificenza.
Lei era ancora acovacciata a terra, ma cosa stava facendo?
Dal vetro del finestrino strizzò gli occhi per vedere meglio...Un gatto.
Il sorriso di prima era rivolto a lui.
Un cane, con il pelo lucidissimo, che strusciava il suo muso sulla sua mano pronta ad accoglierlo.
Aveva sempre amato i cani, ma la cosa sorprendente era come i cani amasserò lei.
A un tratto notò uno strano agitarsi attorno a lui, la gente guardava ansiosa qualcosa, sembravano guardare l'America dall'oceano, ma invece era solo un tram.
Il 16.
Si affollarono tutti ai bordi del marciapiede ed ecco che anche lei, con uno scatto felino analaogo a quello fatto nello stesso istante ma in direzione opposta dal suo amico nero, saltò vero il 16, ma invece di salirci direttamente, deviò verso destra.
Sfiorò il Suv e sfiorò anche lui, che come una padella con il suo scoglio, si spalmò sul finetrino, sperando l'insperabile.
Lei di corsa si inerpicò per le scale e in pochi minuti raggiunse un sedile accanto al finestrino, si voltò in attesa di partire.
Lui, sta volta, non riuscì a scappare dal suo sguardo che come un destro, gli arrivò in pieno viso.
Fatto. L'aveva visto. Forse non ancora riconosciuto.
Un rumore di ferraglia accompagnò la partenza del tram....

Macia 4

lunedì 25 febbraio 2008

Ho sbagliato

Allora, non capisco perchè in fondo a questo riquadro (quello che ho davanti io, non quello che state vedendo voi, nel Backoffice, per capirci) c'è scritto

Scorciatoie: premere Ctrl con: B = Grassetto, I = Corsivo, P = Pubblica, S = Salva, D = Bozza di più

Insomma ecco, ho sbgliato, ho schiacciato P e mi ha pubblicato "senza fine", che a dire il vero, vista cosi, non è poi male.
Infatti sono entrta di nuovo per modificare, ma adesso ci ho ripensato e lascio quel post cosi, nella sua assolutezza e solitudine verbale.

Andiamo a noi e a quello che volevo scrivere prima di scoprire "le scorciatoie" del sistema.

Insomma....
Ecco, è che, già da qualche mattina, mi si è insediato abusivamente nella coccia un pensiero che, come le colate di cemento sulle rovine agrigentine, sta gia facendo i suoi danni:
SONO STUFA.
Parlo sopratutto del lavoro.
Allora, c'è da dire che ormai a domanda
"ma cosa fai a milano?"
rispondo cosi "ma..Mi occupo di Nonprofit, no...Mi piace molto era quello che volevo fare, si in effetti lo stipendio non è il massimo, ma faccio quello per cui ho studiato...ecc....." E via andare in una serie di esercizi di neutralizzazione del conflitto, a me tanto cari.

Di solito la contropoarte abbassa a intervalli regolari la testa confusa dalla vicinanza delle parole "non profit - stipendio - studiare..."
E vorrebbe ribattare "Ma scusa se è non profit ti pagano? E perchè? ma non ho capito ste cose si studiano? ma dove? io non ho mai sentito, e poi che c...o di maglione ti metti per lavorare, è orrendo"
Ma invece si limita a sibilare "be...bello...interessante"

Insomma, non profit o non nonprofit, alla fine sto davanti a un PC per 9 ore di seguito, con importanti e impegnative ripercussioni sul mio umore e sull'esecuzione dei miei hobby.
Mi sento davvero come un criceto nella sua gabietta, che manca al criceto?
Ha l'acqua , ha i semi di girasole e sopratutto ha la sua ruota per ingannare il tempo e credersi libero.
Ma sarà davvero felice il cricetino con le gunacie stragonfie di cibo (la prima volta che ho visto questa scena, ho chiamato il veterinario, io pensavo avessi preso un criceto con dei disturbi alimentari...)che mi guarda dalle fessurine della sua gabietta?

Voglio un lavoro all'aperto o per lo meno, con tanti momenti che presuppongono spostamenti e poi soprattutto voglio lavorare di meno, ma non posso dimezzare il mio stipendio...

Di seguito un breve (spero) elenco dei mestieri che giornalmente mi immagino di fare:


Vulcanologa (nelle isole eolie)
Fisioterapista/massagiatrice/estetista (si puo lavoare nei centri turististici e guadagni un sacco, anche in nero)
Critica del gambero rosso o simili (questo, se avessi scelto un criterio di preferenza, anziche quello dello "scrivere a caso" sarebbe in alto alla classifica, al primissimo posto - sono ovvi i pregi...Mi sono oscuri i difetti)
Veterinaria per gatti, pesci rossi, galline e pecorelle (gli altri animali non li conosco e non mi fido tanto dei cani, ma non credo che questo mestiere preveda una specializzazione cosi specializzata)
Editor
Editing
Bidella
(con stufetta)
Portiera(con casa di propietà nel palazzo di super ricchi)
Professoressa di educazione tecnica scuola media (che tanto non se la caca nessuno)
Somelier
Erborista

medico di famiglia (la mia non c'è mai, è sempre in vacanza, ma c'è sempre il sostituto, ecco, non vorrei fare il sostituto del medico di famiglia)
Tennista
Viloncellista o arpista (solista, cosi giro per concerti in tutto il mondo)
Ballerina di teatro
astrologa (per un grande giornale femminile, con possibilità di criticare l'atrologia spicciola del giornale stesso e invitando tutti i miei colleghi giornalisti ai seminari costosissimi che invece organizzerei in agriturismi super naturali)

Bene adesso è arrivato il ragazzo del bar, mangio.

Ecco, forse anche il ragazzo del bar non sarebbe male, alla fine sta semrpe in giro...

Che mi consigliate????

Senza fine

Sospendiamo a tempo indeterminato la fiction sulla strada

martedì 19 febbraio 2008

Sulla strada (2)

Una brusca frenata lo fece soprassalire...
Si svegliò di colpo accorgendosi di essere arrivato al capo linea.
Ancora assonnato, raccolse le cose dal sedile, le infilo nello zaino precipitandosi giu dalla corriera.
Il suo occhio, ancora disturbato dalla troppa e insolita luce, trovò riparo all’ombra dell’insegna, "Bar Piazza milano" e le sue gambe seguirono l'invito.
Bevve un caffè tra i piccioni che, come le disgrazie, che non arrivano mai da sole, si avventarono in quantità ai piedi del bancone per ammazzare le briciole dei cornetti appena trangugiati dagli astanti.
Bevve velocemente il caffè per rigettarsi dentro quella luce fredda( quasi nascesse da un neon gigante) per imboccare la strada che l'avrebbe portato da lei.
Si ricordava benissimo la via e il numero civico, ma non ricordava affatto quale numero di tram/autobus le avesse fatto prenedere di corsa lei l'ultima volta..
L’unica cosa da fare era lasciarsi sprofondare su un sedile qualsiasi di un auto pubblica qualsiasi delegando a un tassista qualsiasi quella grossa responsabilità
“C.so S. Gottardo, 48”.
38…SENZA NUMERO…42…SENZA NUMERO….48.
Il taxi fermò la sua corsa mentre una mano col palmo rivolto verso Dio, si infilava sotto al naso di Andrea per riscuotere quanto scritto in rosso sul proprio display (truccato).
“Fanno 8 euro e 50, più la chiamata , arriviamo a 10 euro e 50”.
Pagò e si buttò in strada.
Lei era li, all’edicola con le mani in aria a parlare chissà di cosa.
Sembrava volesse spuntare un prezzo migliore, magari sull’abbonamento del tram o su qualcosa di simile.
Aveva un’aria sveglia nonostante l’orario.
Rideva.
Portava una gonna lunga fin sotto le ginocchia, di velluto, color mogano, un capotto dal colore simile alla gonna, guanti e cappellino di lana nera e bianca, stivali di pelle marrone, molto molto usati.
E aveva indosso come sempre quell’aria triste pronta a evaporare in un sorriso inaspettato, spontaneo, che sembrava nascosto dietro un angolo del suo viso.
E accadde, sorrise, illuminandosi.
Ma non a lui….

mercoledì 6 febbraio 2008

Sulla strada (1)

Respirava lentamente, come fosse un esercizio da fare con scrupolosa attenzione.
La pioggia sbatteva molesta sul vetro del finestrino, mentre il suo petto si riempiva d’aria fino a scoppiare per poi ritornare sgombro.
Doveva farlo 10 volte, come prescritto sulla rivista che si ritrova tra le mani, dimenticata chissà da quale donna distratta o annoiata.
“Respirate profondamente con il diaframma, spingendo l’aria fin dentro lo stomaco, trattenete 3 secondi e poi lentamente espirate facendo attenzione a far uscire l’aria dal naso con naturale pressione….”
10.
Adesso doveva sentirsi più rilassato, o meglio, doveva aver scacciato fuori l’ansia insieme al puntino rosso dentro il suo diaframma, che però erroneamente aveva collocato all’interno dell’intestino.
Intanto la distanza si accorciava tra il presente e quel futuro prossimo, sempre più prossimo, sempre meno sospeso.
La pioggia continuava aggressiva a infrangersi sulla sua paura.
Non sapeva esattamente cosa le avrebbe detto, non sapeva esattamente dove glielo avrebbe detto, ne tanto meno se glielo avrebbe detto……continua

Macia 4

venerdì 25 gennaio 2008

APRILE ONLINE

I soldi della Regione Siciliana, quelli che Cuffaro ha regalato alla clinica di Aiello e che poi sono finiti nelle tasche di Provenzano, saranno serviti a Cosa Nostra per premiare i killer da mille euro a morto, per stipendiare gli estortori che vanno a riscuotere il pizzo, per pagarsi gli avvocati, per garantirsi le latitanze, per minacciare, corrompere, uccidere

Ci ritroveremo sabato pomeriggio a Palermo, per raccogliere l'invito della società civile e dei cittadini siciliani e per pretendere l'unico atto di decenza politica che il governatore ha a sua disposizione: le dimissioni. Che vanno chieste con chiarezza, non per ripicca.
A partire dai fatti, non dalla loro rappresentazione giudiziaria. Nel diluvio di dichiarazioni sul governatore e i suoi cannoli mi hanno stupito i sottilissimi distinguo di chi si è detto intimamente sollevato al pensiero che il governatore della Sicilia non sia mafioso ai sensi dell'art.7 di una legge del '91. Come se a provocare la nostra indignazione e la nostra umiliazione debbano essere i tecnicismi giudiziari con cui si interpretano i fatti, e non i fatti stessi.

Io per esempio mi sento indignato e umiliato all'idea che Cuffaro continui a ricoprire la più alta carica istituzionale della Sicilia: e non mi offre alcun sollievo il fatto che un tribunale abbia scelto di negargli un'aggravante ai sensi del codice penale.
Ciò che rende Cuffaro moralmente inadeguato all'ufficio che ricopre non sono i meccanismi di decadenza collegati a una condanna ma ciò che quest'uomo ha fatto nell'esercizio delle sue funzioni. E che vorrei riepilogare a me stesso, al netto di ogni aggettivo e di ogni moralismo.

Punto primo: Cuffaro era amico di un mafioso, riconosciuto tale da una sentenza che lo ha condannato in primo grado a 14 anni di reclusione.
Punto secondo: Cuffaro ha sperperato i denari dei siciliani concedendo alla clinica di Provenzano, attraverso gli uffici del suo amico mafioso, convenzioni con cui si pagavano prestazioni sanitarie a tariffe fino a dieci volte più salate che nel resto d'Italia.
Punto terzo: Cuffaro ha mentito alla giustizia e ai siciliani quando ha detto di non aver mai rivelato ai suoi amici indagati che erano intercettati.

Qualunque impiegato di concetto fosse stato ritenuto responsabile di simili comportamenti, con o senza la benedetta aggravante dell'art.7, sarebbe stato immediatamente sospeso da incarico e stipendio. Qualunque manager privato si fosse trovato nelle condizioni di Cuffaro, sarebbe stato immediatamente licenziato per giusta causa dalla sua azienda. Qualunque uomo pubblico riconosciuto colpevole di questi fatti, con o senza aggravante, si sarebbe presentato davanti alla pubblica opinione con l'umiltà di chi ha sbagliato.
Invece è finita come sappiamo: a cannoli. Con l'afflizione dell'ennesimo teatrino di Cuffaro che il giorno dopo spiegava come i cannoli, nel suo studio, li avesse pagati e portati qualcun'altro, ci mancherebbe...

Ho appreso, dalle parole d'un segretario sindacale, che per fortuna la condanna per Cuffaro è stata una "condanna normale, come può capitare a tanti politici che sbagliano in altre parti d'Italia". E le cose che ha fatto? Normali anch'esse? In quali altre parti d'Italia un governatore dà appuntamento ai suoi amici più chiacchierati sotto il ficus del suo giardino per timore di essere intercettato? In Pakistan? Nel Burkina Faso? Ho letto perfino, firmate da amministratori di centrosinistra giù ad Enna, irripetibili manifestazioni di solidarietà per il governatore condannato. E la solidarietà ai siciliani? A chi muore negli ospedali pubblici ridotti a bilanci di sussistenza per beneficiare le case di cura private del signor Aiello? A chi ha votato Cuffaro e si sente tradito? La solidarietà per un'isola ridotta ad uno zibaldone di luoghi comuni, sberleffi e pernacchie?
Mentre qualcuno tirava un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo del governatore dall'anatema dell'articolo 7, il New York Times pubblicava la sua foto in prima pagina liquidando l'intera comunità dei siciliani d'America, dopo un secolo di riscatti sociali e civili, come un'etnia senza redenzione, un malinconico repertorio di coppole e frutta candita.

Perfino in questa Sicilia di bizantinismi dovrebbero contare i fatti, non la loro qualifica giuridica. Ma vi dirò di più: a questo punto il problema non è nemmeno aver favorito o meno la mafia ma aver offerto cannoli alla faccia dei siciliani ammazzati dalla mafia. I soldi della Regione Siciliana, quelli che Cuffaro ha regalato alla clinica di Aiello e che poi sono finiti nelle tasche di Provenzano, saranno serviti a Cosa Nostra per premiare i killer da mille euro a morto, per stipendiare gli estortori che vanno a riscuotere il pizzo, per pagarsi gli avvocati, per garantirsi le latitanze, per minacciare, corrompere, uccidere.

Di fronte a questo scempio della dignità di un popolo, Cuffaro mangia cannoli e si paragona a Gandhi. E allora, con rispetto parlando, me ne frego che il tribunale lo abbia o meno proclamato mafioso: per me quell'uomo, mafioso o meno, non è più un cittadino siciliano ma una vergogna per tutti i siciliani onesti, di destra e di sinistra: onesti e basta.



Claudio Fava
www.aprileonline.info/6043/cuffaro-dimettiti?print


(SCUSATEMI NON SONO RIUSCITA A FARE IL COLLEGAMENTO DIRETTO, DIRETTORE CI PENSI TU?)

mercoledì 23 gennaio 2008

Papaboys 2

Cade o non cade?
Mentre l’Italia gioca a briscola con il suo futuro, con la consapevolezza di chi non ha mai goduto di troppa fortuna nel gioco, io respiro quest’aria tiepida che inganna l’inverno.
Allora è davvero un po’ che non ci sentiamo e di cose ne sono successe un altrettanto bel pò.
Sapete perché mi piacerebbe essere una personaggia famosa?
Perché vorrei vedere pezzi della mia vita proiettati su un grande schermo con un bel sottofondo musicale per poi dire sprezzante al conduttore, dall’alto del mio sgabello “si…Carino, solo che avete strumentalizzato un tantino le mie parole, avete spettacolarizzato le mie intenzioni e la rilettura che ne avete fatto , tradisce quello che in realtà volevano comunicare...”

Insomma partiamo dal Papa (con un pò di ritardo, ma ho avuto da fare...)
Mi sono accorta con la storia del Santo Padre, che la morale cattolica è davvero dura a morire e per morale cattolica non intendo le cose buone o i valori etici del cattolicesimo che sono di per sé giusti e auspicabilmente perseguibili, ma quanto l’aver paura di mettersi contro Dio.
Io davvero ho difficoltà a capire come si possa parlare di censura verso il Papa, quando a essere “censurati” e ad essere criticati aspramente sono stati proprio i professori che hanno manifestato il loro dissenso, per me legittimo, negando loro il principio della libertà di espressione
Così come il Papa aveva il diritto di dire la sua, aspettandosi delle critiche, anche i professori avevano l’analogo diritto di criticarne l’invito.
Ma cosa si aspettava il vaticano?
E’ come se alla messa di Natale venisse invitato Odifreddi a cantare durante l’offertorio, o peggio a recitare l’omelia, non sarebbe un tantino provocatorio?
Insomma quello che voglio dire è che al di la dall’essere d’accordo o meno sul fatto che un capo religioso apra l’inaugurazione dell’anno accademico di una delle più importanti università d’Europa, non capisco come si è riusciti a confondere la “libertà di parola” dei 67, con la censura, e la libera rinunzia del Papa a controbattere, come effetto di una censura.
Non sarebbe stato più bello se il Papa avesse comunque accettato l’invito dimostrando la sua disponibilità al dialogo prescindendo gli aspetti religiosi a favore della speculazione intellettuale?
Bo, ecco, ci tenevo a dire la mia, perchè davvero non capisco.
In effetti potevo rispondere al post del direttore, ma volevo essere libera di dilungarmi quanto bastava alla mia testa per fare chiarezza.
E adesso censuratemi pure.

E ovviamente non vale lo stesso per quei 4 deficenti degli studenti, che fanno soltanto ridere.

mercoledì 9 gennaio 2008

Macia Vs Saturno

Ma chi è sto Sciain di bautifull che ha fatto andare in galera quel sant'uomo di nik, il fratellastro di rigg, che ha messo in stato interessante prima la figlia e poi la madre (bruk)?
Ma a beautifull le donne restano fertili fino ai 70 anni?
I morti risorgono dalle loro ceneri ogni volta che si desidera?
l'incesto non è ancora proibito?
Negli arredi d'ufficio sono compresi letti e materassi?

Ma... Sono domande ricorrenti e ogni nuovo anno è bene riproporsele, per partire allennati e preparati all'inatteso.

Pensavo di avere più voglia di scrivere e invece mi è già passata, come la fame, sembra sempre che ho una gran fame ma poi al primo boccone mi passa subito (ma non sempre, solo per adesso).

Dai va, vi saluto, scrivete voi al posto mio.
Ciao reika

Un'ultima cosa, ho saturno contro, brutta storia.
Beata te rob, tu c hai giove dalla tua.

Volete l'oroscopo?
ve lo faccio, datemi i vostri dati, luogo e ora di nascita e giorno e vediamo se c'azzecco.

Però ora basta davvero.

Ci sentiamo (perchè si dice sempre così?)