venerdì 25 gennaio 2008

APRILE ONLINE

I soldi della Regione Siciliana, quelli che Cuffaro ha regalato alla clinica di Aiello e che poi sono finiti nelle tasche di Provenzano, saranno serviti a Cosa Nostra per premiare i killer da mille euro a morto, per stipendiare gli estortori che vanno a riscuotere il pizzo, per pagarsi gli avvocati, per garantirsi le latitanze, per minacciare, corrompere, uccidere

Ci ritroveremo sabato pomeriggio a Palermo, per raccogliere l'invito della società civile e dei cittadini siciliani e per pretendere l'unico atto di decenza politica che il governatore ha a sua disposizione: le dimissioni. Che vanno chieste con chiarezza, non per ripicca.
A partire dai fatti, non dalla loro rappresentazione giudiziaria. Nel diluvio di dichiarazioni sul governatore e i suoi cannoli mi hanno stupito i sottilissimi distinguo di chi si è detto intimamente sollevato al pensiero che il governatore della Sicilia non sia mafioso ai sensi dell'art.7 di una legge del '91. Come se a provocare la nostra indignazione e la nostra umiliazione debbano essere i tecnicismi giudiziari con cui si interpretano i fatti, e non i fatti stessi.

Io per esempio mi sento indignato e umiliato all'idea che Cuffaro continui a ricoprire la più alta carica istituzionale della Sicilia: e non mi offre alcun sollievo il fatto che un tribunale abbia scelto di negargli un'aggravante ai sensi del codice penale.
Ciò che rende Cuffaro moralmente inadeguato all'ufficio che ricopre non sono i meccanismi di decadenza collegati a una condanna ma ciò che quest'uomo ha fatto nell'esercizio delle sue funzioni. E che vorrei riepilogare a me stesso, al netto di ogni aggettivo e di ogni moralismo.

Punto primo: Cuffaro era amico di un mafioso, riconosciuto tale da una sentenza che lo ha condannato in primo grado a 14 anni di reclusione.
Punto secondo: Cuffaro ha sperperato i denari dei siciliani concedendo alla clinica di Provenzano, attraverso gli uffici del suo amico mafioso, convenzioni con cui si pagavano prestazioni sanitarie a tariffe fino a dieci volte più salate che nel resto d'Italia.
Punto terzo: Cuffaro ha mentito alla giustizia e ai siciliani quando ha detto di non aver mai rivelato ai suoi amici indagati che erano intercettati.

Qualunque impiegato di concetto fosse stato ritenuto responsabile di simili comportamenti, con o senza la benedetta aggravante dell'art.7, sarebbe stato immediatamente sospeso da incarico e stipendio. Qualunque manager privato si fosse trovato nelle condizioni di Cuffaro, sarebbe stato immediatamente licenziato per giusta causa dalla sua azienda. Qualunque uomo pubblico riconosciuto colpevole di questi fatti, con o senza aggravante, si sarebbe presentato davanti alla pubblica opinione con l'umiltà di chi ha sbagliato.
Invece è finita come sappiamo: a cannoli. Con l'afflizione dell'ennesimo teatrino di Cuffaro che il giorno dopo spiegava come i cannoli, nel suo studio, li avesse pagati e portati qualcun'altro, ci mancherebbe...

Ho appreso, dalle parole d'un segretario sindacale, che per fortuna la condanna per Cuffaro è stata una "condanna normale, come può capitare a tanti politici che sbagliano in altre parti d'Italia". E le cose che ha fatto? Normali anch'esse? In quali altre parti d'Italia un governatore dà appuntamento ai suoi amici più chiacchierati sotto il ficus del suo giardino per timore di essere intercettato? In Pakistan? Nel Burkina Faso? Ho letto perfino, firmate da amministratori di centrosinistra giù ad Enna, irripetibili manifestazioni di solidarietà per il governatore condannato. E la solidarietà ai siciliani? A chi muore negli ospedali pubblici ridotti a bilanci di sussistenza per beneficiare le case di cura private del signor Aiello? A chi ha votato Cuffaro e si sente tradito? La solidarietà per un'isola ridotta ad uno zibaldone di luoghi comuni, sberleffi e pernacchie?
Mentre qualcuno tirava un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo del governatore dall'anatema dell'articolo 7, il New York Times pubblicava la sua foto in prima pagina liquidando l'intera comunità dei siciliani d'America, dopo un secolo di riscatti sociali e civili, come un'etnia senza redenzione, un malinconico repertorio di coppole e frutta candita.

Perfino in questa Sicilia di bizantinismi dovrebbero contare i fatti, non la loro qualifica giuridica. Ma vi dirò di più: a questo punto il problema non è nemmeno aver favorito o meno la mafia ma aver offerto cannoli alla faccia dei siciliani ammazzati dalla mafia. I soldi della Regione Siciliana, quelli che Cuffaro ha regalato alla clinica di Aiello e che poi sono finiti nelle tasche di Provenzano, saranno serviti a Cosa Nostra per premiare i killer da mille euro a morto, per stipendiare gli estortori che vanno a riscuotere il pizzo, per pagarsi gli avvocati, per garantirsi le latitanze, per minacciare, corrompere, uccidere.

Di fronte a questo scempio della dignità di un popolo, Cuffaro mangia cannoli e si paragona a Gandhi. E allora, con rispetto parlando, me ne frego che il tribunale lo abbia o meno proclamato mafioso: per me quell'uomo, mafioso o meno, non è più un cittadino siciliano ma una vergogna per tutti i siciliani onesti, di destra e di sinistra: onesti e basta.



Claudio Fava
www.aprileonline.info/6043/cuffaro-dimettiti?print


(SCUSATEMI NON SONO RIUSCITA A FARE IL COLLEGAMENTO DIRETTO, DIRETTORE CI PENSI TU?)

mercoledì 23 gennaio 2008

Papaboys 2

Cade o non cade?
Mentre l’Italia gioca a briscola con il suo futuro, con la consapevolezza di chi non ha mai goduto di troppa fortuna nel gioco, io respiro quest’aria tiepida che inganna l’inverno.
Allora è davvero un po’ che non ci sentiamo e di cose ne sono successe un altrettanto bel pò.
Sapete perché mi piacerebbe essere una personaggia famosa?
Perché vorrei vedere pezzi della mia vita proiettati su un grande schermo con un bel sottofondo musicale per poi dire sprezzante al conduttore, dall’alto del mio sgabello “si…Carino, solo che avete strumentalizzato un tantino le mie parole, avete spettacolarizzato le mie intenzioni e la rilettura che ne avete fatto , tradisce quello che in realtà volevano comunicare...”

Insomma partiamo dal Papa (con un pò di ritardo, ma ho avuto da fare...)
Mi sono accorta con la storia del Santo Padre, che la morale cattolica è davvero dura a morire e per morale cattolica non intendo le cose buone o i valori etici del cattolicesimo che sono di per sé giusti e auspicabilmente perseguibili, ma quanto l’aver paura di mettersi contro Dio.
Io davvero ho difficoltà a capire come si possa parlare di censura verso il Papa, quando a essere “censurati” e ad essere criticati aspramente sono stati proprio i professori che hanno manifestato il loro dissenso, per me legittimo, negando loro il principio della libertà di espressione
Così come il Papa aveva il diritto di dire la sua, aspettandosi delle critiche, anche i professori avevano l’analogo diritto di criticarne l’invito.
Ma cosa si aspettava il vaticano?
E’ come se alla messa di Natale venisse invitato Odifreddi a cantare durante l’offertorio, o peggio a recitare l’omelia, non sarebbe un tantino provocatorio?
Insomma quello che voglio dire è che al di la dall’essere d’accordo o meno sul fatto che un capo religioso apra l’inaugurazione dell’anno accademico di una delle più importanti università d’Europa, non capisco come si è riusciti a confondere la “libertà di parola” dei 67, con la censura, e la libera rinunzia del Papa a controbattere, come effetto di una censura.
Non sarebbe stato più bello se il Papa avesse comunque accettato l’invito dimostrando la sua disponibilità al dialogo prescindendo gli aspetti religiosi a favore della speculazione intellettuale?
Bo, ecco, ci tenevo a dire la mia, perchè davvero non capisco.
In effetti potevo rispondere al post del direttore, ma volevo essere libera di dilungarmi quanto bastava alla mia testa per fare chiarezza.
E adesso censuratemi pure.

E ovviamente non vale lo stesso per quei 4 deficenti degli studenti, che fanno soltanto ridere.

mercoledì 9 gennaio 2008

Macia Vs Saturno

Ma chi è sto Sciain di bautifull che ha fatto andare in galera quel sant'uomo di nik, il fratellastro di rigg, che ha messo in stato interessante prima la figlia e poi la madre (bruk)?
Ma a beautifull le donne restano fertili fino ai 70 anni?
I morti risorgono dalle loro ceneri ogni volta che si desidera?
l'incesto non è ancora proibito?
Negli arredi d'ufficio sono compresi letti e materassi?

Ma... Sono domande ricorrenti e ogni nuovo anno è bene riproporsele, per partire allennati e preparati all'inatteso.

Pensavo di avere più voglia di scrivere e invece mi è già passata, come la fame, sembra sempre che ho una gran fame ma poi al primo boccone mi passa subito (ma non sempre, solo per adesso).

Dai va, vi saluto, scrivete voi al posto mio.
Ciao reika

Un'ultima cosa, ho saturno contro, brutta storia.
Beata te rob, tu c hai giove dalla tua.

Volete l'oroscopo?
ve lo faccio, datemi i vostri dati, luogo e ora di nascita e giorno e vediamo se c'azzecco.

Però ora basta davvero.

Ci sentiamo (perchè si dice sempre così?)