martedì 21 luglio 2009

STALKING

Certo che questo nostro bel paese è davvero uno strano bel paese.

Ieri sera il mio cervello, nel bel mezzo della sua catarsi televisiva, ha avuto un impulso disubbidiente: ha riflettuto, specificatamente sullo STALKING

Siamo strani noi italiani perchè, nonostante i nostri difetti,divenuti pane quotidiano per i giornali stranieri, nonstante le nostre simpatiche falle di sistema, diventate barzallette da raccontare nelle calde serate estive, nonostante il nostro analfabetismo informatico e lunguistico... noi e il nostro buon governo decidiamo di chiamare una legge importantissima con un nome straniero che neanche il traduttore di google sa tradurre: STALKING

Uno dei buoni principi al quale deve sottostare una legge è l'intelligibilità, cosa può capire la signora cinquantenne di pizzo calabro perseguitata dall'ex marito manovale disoccupato da anni, mangiato dalla possessione, dalla gelosia più bieca?

Come può capire dallo spot televisivo che quella legge dal nome strano è dedicata a lei? Che ha un numero verde da chiamare, un operatore call center svogliato a sua disposizione?

Siamo esterofili ma anche xenofobi, artisti all'avanguardia ma anche conservatori, generosi ma anche oculati.

Avete mai notato guardando le pubblicità che tutte, ma dico tutte, hanno almeno un frase o parola inglese? Che sia il nome del detersivo o del cioccolatino non importa, quel che importa è guardare all'America tendere all'internazionale anche quando l'interlocutore conosce a malapena la sua linga d'origine, anche se la casalinga, quella di Pizzo Calabro, chiederà alla cassiera lo sconto sullo "stalking", scambiandolo per un detersivo per piatti delicato sulle mani

mercoledì 8 luglio 2009

taglia 38

La mia collega è venuta in ufficio con un paio di pantaloncini taglia 38 e, sorprendendosi che non le stavano, mi ha chiesto se li volevo provare io.

Li ho provati ma ero gia certa che non mi sarebbero stati mai.
Una taglia 38 di berska, negozio per adolescenti votate all’anoressia, come può entrare a una donna di 32 anni con il vizio della buona tavola?

Vabbe, infatti non mi stavano, ma la cosa che mi sciocca di piu è che in tempi di saldi si compra tutto, tutto ma proprio tutto, anche ciò che non potrà mai starti bene.

Un’altra cosa strana che noto nelle donne che frequento è la percezione delle proprie misure.

Quasi tutte vantano taglie impossibili.

Io mi reputo minuta, di ossa e di carne, ho un peso normale, e non ho mai avuto oscillazioni di peso evidenti, ma non mi sono mai sognata di mettermi una taglia 38.

Una mia amica piuttosto “torella”, almeno 10 kg in più di me, l’altro giorno in un negozio cercava dei geans taglia 40, ma era evidente che non le sarebbero mai stata.
Io non le ho detto niente, ma ho aspettato che uscisse dal camerino per mostrarle il mio palese disappunto, ma la infigarda non è neanche uscita dal camerino per pormi la classica domanda “come mi stanno?”
L’unica cosa che ho potuto percepire da quel maleodorante spogliatoio, è stato un rumore sordo, reiterato per una decina di volte: erano i suoi saltelli, in un crescendo di nervosismo, per portare i gens un po più su fino alla vita.

Sfiancata dall’esercizio fisico non previsto, è uscita 5 minuti dopo, con i pantaloni in mano e, con il viso sorridente, mi disse: “ Peccato, mi facevano un difetto in basso, vabbe, niente da fare”

Disgraziata…. Ma dillo che non ti entravano!!!!

Questa ansia di apparire più magre, più secche di quello che realmente si è, può essere paragonata all’ansia dell’uomo di avere un ammennicolo più voluminoso del proprio vicino di banco?

Squadretta e bilancia hanno incrementato le nostre psicosi da uomini e donne occidentali.

Tiè… l’antropologa che c è in me ha fatto capolino in zona cesraini.