mercoledì 23 gennaio 2008

Papaboys 2

Cade o non cade?
Mentre l’Italia gioca a briscola con il suo futuro, con la consapevolezza di chi non ha mai goduto di troppa fortuna nel gioco, io respiro quest’aria tiepida che inganna l’inverno.
Allora è davvero un po’ che non ci sentiamo e di cose ne sono successe un altrettanto bel pò.
Sapete perché mi piacerebbe essere una personaggia famosa?
Perché vorrei vedere pezzi della mia vita proiettati su un grande schermo con un bel sottofondo musicale per poi dire sprezzante al conduttore, dall’alto del mio sgabello “si…Carino, solo che avete strumentalizzato un tantino le mie parole, avete spettacolarizzato le mie intenzioni e la rilettura che ne avete fatto , tradisce quello che in realtà volevano comunicare...”

Insomma partiamo dal Papa (con un pò di ritardo, ma ho avuto da fare...)
Mi sono accorta con la storia del Santo Padre, che la morale cattolica è davvero dura a morire e per morale cattolica non intendo le cose buone o i valori etici del cattolicesimo che sono di per sé giusti e auspicabilmente perseguibili, ma quanto l’aver paura di mettersi contro Dio.
Io davvero ho difficoltà a capire come si possa parlare di censura verso il Papa, quando a essere “censurati” e ad essere criticati aspramente sono stati proprio i professori che hanno manifestato il loro dissenso, per me legittimo, negando loro il principio della libertà di espressione
Così come il Papa aveva il diritto di dire la sua, aspettandosi delle critiche, anche i professori avevano l’analogo diritto di criticarne l’invito.
Ma cosa si aspettava il vaticano?
E’ come se alla messa di Natale venisse invitato Odifreddi a cantare durante l’offertorio, o peggio a recitare l’omelia, non sarebbe un tantino provocatorio?
Insomma quello che voglio dire è che al di la dall’essere d’accordo o meno sul fatto che un capo religioso apra l’inaugurazione dell’anno accademico di una delle più importanti università d’Europa, non capisco come si è riusciti a confondere la “libertà di parola” dei 67, con la censura, e la libera rinunzia del Papa a controbattere, come effetto di una censura.
Non sarebbe stato più bello se il Papa avesse comunque accettato l’invito dimostrando la sua disponibilità al dialogo prescindendo gli aspetti religiosi a favore della speculazione intellettuale?
Bo, ecco, ci tenevo a dire la mia, perchè davvero non capisco.
In effetti potevo rispondere al post del direttore, ma volevo essere libera di dilungarmi quanto bastava alla mia testa per fare chiarezza.
E adesso censuratemi pure.

E ovviamente non vale lo stesso per quei 4 deficenti degli studenti, che fanno soltanto ridere.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi fa piacere sentirti indignata sono meno solo

Anonimo ha detto...

bene in due si sta già meglio...

Anonimo ha detto...

ciao cara, che bello rileggerti!
mi trovo d'accordo con te circa la libertà di opinione dei docenti, avevano tutto il diritto di criticare e dissentire, tuttavia, mi è parso davvero eccessivo il casino creatosi.
dal dissociarsi a parlare di scienza laica ce ne passa. non penso che il Papa volesse minacciare la laicità di alcunché, mi sembrava bello, invece, un dialogo franco e aperto tra due realtà diverse e da sempre in contrasto come quelle in questione.
e non ritengo che il Papa abbia sbagliato a lasciar perdere, nè credo che abbia in qualche modo voluto fare la vittima, ha semplicemente preso atto che una sua visita non sarebbe stata opportuna con quelle premesse. senza contare che, se fosse intervenuto ugualmente, lo si sarebbe di certo accusato di imporre la sua presenza e di aver ignorato l'opinione di molti.
è il caso di dire che come si fa si fa, si sbaglia.
baciii

Anonimo ha detto...

grazie reika, mi era gia chiara la tua posizione dal commento che avevi gia fatto diret, ma sono felice che hai trovato il tempo di commentare anche il mio, da un punto di vista diverso dal mio.
Ciao e buona cenetta.
Che cucini?

SHORK ha detto...

in turchia c'è andato però sto simoniaco

Anonimo ha detto...

Devi andare via dall'Italia, ecco cosa devi fare. pazi

Anonimo ha detto...

Ma chi, io?