mercoledì 20 dicembre 2006

SENZA IPOCRISIA

Ieri il nostro capo ci ha fatto un regalo:
libri erotici per tutte….fermate i pensieri maliziosi, sono proprio fuori contesto.
Anche Elisa mi ha fatto un regalo: un’agendina da donna (cosi l’ha chiamata, per sottolineare sicuramente lo stile trasandato della mia vecchia agenda, che tra l’altro, non ho mai usato).
Quanto detto mi fa venire in mente un cosetta.
Quando arrivava l’anno nuovo, che per la scuola coincide più o meno con settembre, io e le mie amiche più intime, ancora belle abbronzate, ci dilettavamo a cercare un bel diario nuovo, di quelli che ancora odorano di carta appena sfornata, possibilmente anche un pò anticonvenzionale( tipo il diario “cuore”, “sottobanco” e ovviamente l’intramontabile “smemo”)
Conclusa l’affannosa ricerca di mercato, ci riunivamo per deliberare: era vietato prendere lo stesso diario, ma con buona pace di tutte finivamo sempre per disattendere le regole ritrovandoci, a inizio anno, tutte e tre con lo stesso. La particolarità della storia, però, sta nell’espressione prendere il diario che per noi amiche intime di un tempo voleva dire appunto letteralmente prendere e non comprare.
Spesa proletaria di diari.
Ora che ci penso anche di bignami e di rossetti, a fasi alterne….
Tempi andati, persi, frantumati.
Il cuore che ti batte forte forte, lo sguardo pieno di adrenalina che aspetta il segnale giusto, il palo che pur di avere la situazione sotto controllo sfoglia riviste poco credibili tipo “il tiro a segno” o “moto e montagna” e che al momento giusto fa il segnale giusto e poi, in un attimo in cui la pressione sanguigna schizza alle stelle…ZAC…ZAC ZAC.. Il primo Zac sta nel tentativo mancato di ficcare la refurtiva nella borsa, i due secondi zac di aggiustamento del tiro.
Uff….Ok, il palo capisce che tutto è stato fatto, posa nel posto sbagliato “Il tiro a segno – edizione speciale del decennale-“ e con la compiacenza tipica di quell’età, e con la pressione sanguigna che lentamente ritorna a ritmi un po’ più nella norma, ci avviamo verso l’uscita, senza ipocrisia. Noi prendevamo il diario ma non compravamo niente, neanche un lapis, una biro, una gomma, neanche un misero foglio protocollo.
Ladre senza ipocrisia. Fiere. Oneste, in fondo.
Non era mia intenzione raccontarvi questa storia, ma ormai è fatta e ve la tenete.
Volevo fare la lista dei regali di Natale che avreste potuto farmi arrivare a casa, ma il ricordo si è impossessato della pagina. Come lo intitolo? “fuori programma” “Senza ipocrisia”?
Adesso ci penso.
Per la lista dei regali magari ve la do domani o venerdì.
E come si dice in questi casi “non ci salutiamo adesso, tanto ci vediamo”.

Ps: cosa volete voi per Natale?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il blog è come entrare a casa di qualcuno per un caffè.. senza permesso..
nel prossimp post.. così ci aiuti!..
dovresti si indicare la lista dei regali ma, in particolare, a ogni regalo associare una blogger..
a me, potresti associare un chissà?
ieri, a causa dei tuoi chissà, avrai avvertito una mia caduta di stile (stile, e come si scrive?).. io oso.
savio, in versione addobbata

Anonimo ha detto...

non so che dire se sono fra quelli a cui bastava uno sputo sul viso