Respirava lentamente, come fosse un esercizio da fare con scrupolosa attenzione.
La pioggia sbatteva molesta sul vetro del finestrino, mentre il suo petto si riempiva d’aria fino a scoppiare per poi ritornare sgombro.
Doveva farlo 10 volte, come prescritto sulla rivista che si ritrova tra le mani, dimenticata chissà da quale donna distratta o annoiata.
“Respirate profondamente con il diaframma, spingendo l’aria fin dentro lo stomaco, trattenete 3 secondi e poi lentamente espirate facendo attenzione a far uscire l’aria dal naso con naturale pressione….”
10.
Adesso doveva sentirsi più rilassato, o meglio, doveva aver scacciato fuori l’ansia insieme al puntino rosso dentro il suo diaframma, che però erroneamente aveva collocato all’interno dell’intestino.
Intanto la distanza si accorciava tra il presente e quel futuro prossimo, sempre più prossimo, sempre meno sospeso.
La pioggia continuava aggressiva a infrangersi sulla sua paura.
Non sapeva esattamente cosa le avrebbe detto, non sapeva esattamente dove glielo avrebbe detto, ne tanto meno se glielo avrebbe detto……continua
Macia 4
2 commenti:
non ho capito ma mi piace, spero di capire meglio in futuro prossimo
bello, intrigante
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