martedì 19 febbraio 2008

Sulla strada (2)

Una brusca frenata lo fece soprassalire...
Si svegliò di colpo accorgendosi di essere arrivato al capo linea.
Ancora assonnato, raccolse le cose dal sedile, le infilo nello zaino precipitandosi giu dalla corriera.
Il suo occhio, ancora disturbato dalla troppa e insolita luce, trovò riparo all’ombra dell’insegna, "Bar Piazza milano" e le sue gambe seguirono l'invito.
Bevve un caffè tra i piccioni che, come le disgrazie, che non arrivano mai da sole, si avventarono in quantità ai piedi del bancone per ammazzare le briciole dei cornetti appena trangugiati dagli astanti.
Bevve velocemente il caffè per rigettarsi dentro quella luce fredda( quasi nascesse da un neon gigante) per imboccare la strada che l'avrebbe portato da lei.
Si ricordava benissimo la via e il numero civico, ma non ricordava affatto quale numero di tram/autobus le avesse fatto prenedere di corsa lei l'ultima volta..
L’unica cosa da fare era lasciarsi sprofondare su un sedile qualsiasi di un auto pubblica qualsiasi delegando a un tassista qualsiasi quella grossa responsabilità
“C.so S. Gottardo, 48”.
38…SENZA NUMERO…42…SENZA NUMERO….48.
Il taxi fermò la sua corsa mentre una mano col palmo rivolto verso Dio, si infilava sotto al naso di Andrea per riscuotere quanto scritto in rosso sul proprio display (truccato).
“Fanno 8 euro e 50, più la chiamata , arriviamo a 10 euro e 50”.
Pagò e si buttò in strada.
Lei era li, all’edicola con le mani in aria a parlare chissà di cosa.
Sembrava volesse spuntare un prezzo migliore, magari sull’abbonamento del tram o su qualcosa di simile.
Aveva un’aria sveglia nonostante l’orario.
Rideva.
Portava una gonna lunga fin sotto le ginocchia, di velluto, color mogano, un capotto dal colore simile alla gonna, guanti e cappellino di lana nera e bianca, stivali di pelle marrone, molto molto usati.
E aveva indosso come sempre quell’aria triste pronta a evaporare in un sorriso inaspettato, spontaneo, che sembrava nascosto dietro un angolo del suo viso.
E accadde, sorrise, illuminandosi.
Ma non a lui….

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che palle che siete diventati...
Ma come si fa ad alzare l'audience?
Devo usare i vecchi metodi?
ma neanche un salutino veloce, ma proprio niente niente???
Vabbe mi rintano a rimpiangere i vecchi tempi, quando avevamo in media 10 commenti a testa.
Quello si che era fervore civile!!!!!
Macia

Anonimo ha detto...

prendi me

Anonimo ha detto...

questo è il mio ulitimo commento per te che non rispondi alle mail. per me non c'è dubbio ormai che tu non esisti... chiedo immediato provvedimento da parte del direttore.

Anonimo ha detto...

no...non mi scacciate via!!
spirit of Macia

Anonimo ha detto...

ciao macia,
io invece penso che esisti e ho delle ipotesi su chi tu possa essere..comunque mi piace come scrivi, questo è un tuo racconto?r.

Anonimo ha detto...

r. = roberta?
M.

Anonimo ha detto...

ciao bella, a tutta questa suspance non sono più abituata...non mi dire che dal marciapiede opposto spunta un altro baldo giovane?nooooo
reika

Anonimo ha detto...

ti seguo sempre, ma seguo anche gli altri, mi piacciono i tuoi racconti ma anche mi annoiano, volevo salutarti ma anche no.
Ma non potevi pubblicare tutto subito, questo smozzicare figlio dei telefilm televisivi mi snerva, mi pone mille domande, ci vuoi fidelizzare? ma io ti sono già fedele.....
zec

Anonimo ha detto...

Ecco la fidelizzazione potrebbe essere un'idea, ma la realtà è che non riesco mai a finire niente, quindi ho pensato: se faccio un pezzo alla volta dovrei riuscire a scrivere anche la fine di quello che inizio.
Quasi quasi mi metto subito all'opera e lo finiamo.
Che ne dite?
La fine vi stupirà, ma anche no.
Però non c ho voglia adesso
Vorrei aprire una parentesi d'attualità.
Macia